Chiude la libreria “Guida” al Vomero
di Micaela Tempesta
Mettono tristezza le saracinesche abbassate della “storica” libreria di via Merliani al Vomero. Per anni è stata meta di tutti quelli che si nutrivano e si nutrono ancor oggi di cultura su carta. Quei famosi libri che per molti sono un passatempo, per altri lo strumento del sapere, per altri ancora un modo di sognare.
I cartelli attaccati sulle saracinesche sono eloquenti “chiuso per caro fitto” e così bisogna dire addio ad un altro luogo d’incontro di almeno due generazioni di partenopei. A nulla sono serviti gli appelli del presidente del Comitato dei valori collinari Gennaro Capodanno che proprio nei mesi scorsi aveva lanciato addirittura un evento sul noto social network facebook intitolato “No alla chiusura della libreria Guida Merliani” oltre a svariate richieste d’intervento da parte del Comune e della Regione per far si che un altro pezzo di “storia” napoletana non chiudesse i battenti. A detta di Capodanno le istituzioni «sono rimaste sorde all’appello o ,come nel caso della municipalità collinare che comunque non ha poteri operativi, si sono mosse troppo tardi». La libreria Guida di via Merliani è l’ennesima bottega a conduzione familiare “storica” napoletana che chiude i battenti a causa dell’incremento degli affitti. Un’altra causa potrebbe essere quella che oggi il modo di comprare i libri è cambiato. E’ cambiato il modo di fare compre di tutti i cittadini napoletani specialmente negli ultimi anni con tutti questi centri commerciali che nascono alle porte della città e che spesso contengono anche grandi catene di negozi che vendono libri. La vita costa sempre di più e tutti noi siamo costretti a fare tagli al nostro budget per il tempo libero. La chiusura della storica libreria vomerese è un altro duro colpo da ammortizzare. Tutti i piccoli negozi o quelli a conduzione “familiare” non hanno più la forza di sostenere ci costi di gestione e spesso oltre a dover licenziare i loro dipendenti sono costretti a concludere le loro attività. Fa rabbia sì, fa rabbia che ancora non si riesca a trovare un equilibrio tra il grande magazzino e la piccola bottega affinchè ci sia una giusta convivenza tra passato,e quindi memoria storica, e futuro,cioè quello che diventeremo seminando cultura in questo presente dove le uniche vendite sempre in aumento sono quelle del settore “tecnologico”. In breve oggi più che comprare un libro si preferisce fare una minirata e comprare l’ultimo tv led o l’ultimo smartphone per essere sempre connessi con un non-mondo dietro uno schermo. Spettatori della vita. Circola la voce che i locali adibiti alla vecchia e malandata libreria siano già destinati ad una nuova attività e che una soluzione per mantenerla ancora in vita sarebbe quella di trasferirla in altri locali con una minore quadratura. Sarebbe di sicuro una soluzione per non far morire una delle ultime librerie del vomero ma la mutilerebbe privandola degli spazi necessari per eventi come le presentazioni dei libri utili sia allo scrittore sia al cliente per creare un punto di contatto, un rapporto quasi familiare con il libro. In una società dove la carta vale meno dell’etere, dove la parola cultura è collegata alle trasmissioni televisive,dove si devono risparmiare soldi ed evitare una serata in teatro così da potersi permettere un abbonamento flat per navigare in internet , la chiusura di una libreria come “guida” in via Meriliani passerà inosservata come sono passate inosservate tutte le chiusure da parte dei piccoli e antichi bottegai napoletani.
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