mercoledì 1 febbraio 2012

PRIMO PIANO - Libro Bianco 2011: in Italia brusco calo di natalità

Ricciardi: “L’Italia non è un Paese a misura di bambino”

di Valeria Pollio
“L’Italia non è un Paese a misura di bambino”, così Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica di Roma ha commentato quanto emerso dall’indagine sul tasso di natalità in Italia e sullo stato di salute della popolazione tra 0 e 18 anni. Dal 1871 al 2009 sembra che le cifre legate alle nuove nascite si siano quasi dimezzate, arrivando ad un -74,25%.
Attualmente l’Italia si assesta a 9,5 bebè ogni mille abitanti contro 12,8 della Francia e Regno Unito, 12 della Svezia e 10,8 della Spagna. A rivelarlo la ricerca “Libro Bianco 2011, La salute dei bambini”, messa a punto dalla Società Italiana di Pediatria (Sip), dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e dalla Società Italiana Medici Manager. La ricerca, presentata ieri al Policlinico Gemelli di Roma, ha messo in risalto non solo la drastica diminuzione delle nascite nel nostro Paese, ma anche lo stato di salute della popolazione fino ai 18 anni (in età pediatrica). “In nessun altro Paese come in Italia - rivela ancora Walter Ricciardi, direttore dell'Istituto di igiene della facoltà di medicina e chirurgia dell'università Cattolica di Roma - si è avuto un abbassamento così elevato della natalità. Questo è dovuto alla mancanza, dal secondo dopoguerra in poi, di politiche a supporto della famiglia”. “Tutte le politiche del welfare – continua - non sono orientate ai bisogni dell'infanzia e non incentivano le giovani coppie a mettere su famiglia”. A riprova di tale aspetto, sembra che nascano più bambini al nord, dove ci sono migliori misure di welfare. Il quadro complessivo è il seguente: nel biennio 2008-2009 gli indici più alti di natalità sono stati registrati nella Pa di Bolzano (10,7 per mille), nella Pa di Trento (10,4) e, a pari merito, in Valle d'Aosta e Campania (10,3), mentre i valori più contenuti si riscontrano in Molise (7,6), Liguria (7,7) e Sardegna (8,1). Proprio la Liguria è la regione più vecchia, con il 14,6% di under 18. I più giovani sono i campani (21,6%), gli abitanti della Pa di Bolzano, i siciliani e i pugliesi. Rispetto alla salute nel periodo 2003-2008 sia la mortalità infantile (entro i 12 mesi) sia quella neonatale (entro il primo mese) sono diminuite, rispettivamente dell'8,7% e del 9,9%. Per quella infantile, 1,6 casi per 1.000 per la Pa di Trento mentre 4,82 casi per 1.000 in Calabria. Pochi ma in buona salute, obesità a parte. Ancora pessime, infatti, sono le abitudini alimentari. In conclusione, la popolazione della Penisola Italiana dal 2001 al 2010 è aumentata del 5,9%, ma questo incremento non ha interessato la fascia di età 0-18 anni che, invece, è diminuita del 2,64%. Fascia d’età che gode di ottima salute, ma poco attenta all’alimentazione corretta. Cosa resterà della dieta mediterranea?



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