mercoledì 15 febbraio 2012

CULTURA - Sanremo, molto rumore per nulla

Share del 55% grazie allo show privato del “molleggiato” milanese

di Micaela Tempesta
Sanremo,il festival della canzone italiana giunto quest’anno alla 62° edizione fa, come al solito, scalpore. E come si conviene da qualche anno a questa parte a fare notizia purtroppo non è la canzone italiana. Le prime pagine dei giornali sono piene di articoli sulla kermesse musicale ma parlano “solo” dello scomodo intervento di Adriano Celentano , dei guasti al televoto e del collo “incriccato” di una delle due super modelle che dovevano affiancare Gianni Morandi alla sua seconda edizione come presentatore. Una volta si ascoltavano le canzoni, oggi si ascoltano i “predicozzi” buoni o cattivi che siano, la gente è sintonizzata sulla polemica e distratta dalla pubblicità.
Grazie all’apparizione del “re degli ignoranti” , che poi tanto ignorante non è, Morandi può festeggiare il 55% di share superando se stesso nella passata edizione. Si potrebbe dire che la programmazione delle reti “sorelle” non ha offerto molto e aggiungere che anche quest’anno le reti Mediaset se ne sono stata “buone buone” senza creare troppi intoppi. Con l’Italia stretta nella morsa del gelo e dal portafogli vuoto mamma rai può stare tranquilla, per quanto riguarda i dati d’ascolto, almeno per la prima serata. Vero è che i dati sono semplicemente dei numeri e che la qualità dell’audience è tutta da vedere ma per un’azienda in crisi come la rai, oggi quello che conta è fare “numeri”. Nessuno più adatto di Adriano Celentano per sfondare tutti gli schermi piatti degli italiani. Un intervento lunghissimo in cui non si è risparmiato e non ha risparmiato nessuno. Dalle critiche ad Aldo Grasso, giornalista del Corriere della Sera, all’ilare proposta di chiusura dei due giornali del Vaticano, Famiglia Cristiana e  L’Avvenire, perché secondo lui sono testate inutili, passando per la Consulta e la sovranità del popolo il tutto intervallato dalle sue canzoni buttate lì ogni tanto per “alleggerire” il peso dell’apparizione. E’ stato chiaro, ha usato termini semplici per disegnare il perfetto profilo del nostro Paese. Durante l’intervento già si potevano leggere su Twitter, la nuova social-mania  dei V.i.p, critiche pesanti. Il sentimento comune è quello della noia, a seguire la durata elefantiaca dell’intervento che ha tolto spazio alla musica. Insomma si parla di tutto tranne che delle canzoni in gara. Merito di Celentano? Forse,d’altra parte tra tutti i Big in gara ieri se ne salvano un paio. Lo spessore artistico del Festival è tutt’altro che degno del Paese del Bel canto. Sono finiti i tempi di Villa, Modugno, Mannoia, Ruggeri e dei più vicini al nostro tempo Baroni, Giorgia, Consoli. Oggi è una sfilata di vincitori di talent-show, figli di artisti illustri e vecchie glorie in cerca di riscatto. La 62° edizione del festival della canzone italiana rispecchia in maniera paurosa la pochezza della nostra “nuova” cultura, praticamente siamo fermi al Rinascimento da secoli ma nessuno ancora se n’è avveduto.
Il Sanremo post-molleggiato sarà commissariato. Il Direttore Generale della Rai,Lorenza Lei, ha infatti deciso di inviare il vice direttore generale responsabile Antonio Marano nella cittadina Ligure con pieni poteri. Il suo compito si legge sarà quello di coordinare il festival con “potere d’intervento”. Certo dire la propria opinione e indottrinare 10 milioni d’italiani è affare di poche personalità, il Celentano artista è stato uno dei pilastri della musica italiana, il Celentano di ieri uomo comune, con “poteri straordinari”  assegnatigli dalla sua notorietà, si è potuto togliere qualche sassolino dalla scarpa e ha cercato di aprire gli occhi di tutti quegli italiani che preferiscono sonnecchiare davanti ai problemi aspettando che la soluzione arrivi dal Signore. Ed è proprio da cattolico praticante che Adriano ha anche criticato le prediche dei preti, in primo luogo perché a suo dire è difficile sentire la predica data la scarsità degli impianti audio situati all’interno delle chiese, a seguire li ha invitati a parlare del Paradiso invece di stare lì ad indottrinare i cristiani su come vivere la loro vita. A suo dire questa non può essere la vita, fatta di spread, guerre e crisi politiche. Bisogna vivere questo breve tempo terreno nel migliore dei modi affinché ognuno di noi sia preparato all’ingresso in Paradiso,la vita vera per cui siamo nati. Nessuno è uscito illeso dal primo intervento dell’artista,ne è previsto un altro durante l’ultima serata, nemmeno la Merkel e Sarkozy che in cambio di aiuti alla Grecia avevano obbligato il paese Macedone all’acquisto di armamenti di loro produzione. “E’ questa dunque l’Europa che vogliamo,cinica e armata fino ai denti?”. La controversa apparizione dell’artista milanese è stata il centro di tutta la prima serata, le canzoni in gara hanno fatto da contorno amaro e per dessert c’è stato il guasto al televoto  che ha permesso a tutti gli artisti in gara ieri sera di continuare la kermesse con una Deroga Speciale per non penalizzare nessuno. Insomma anche quest’anno a Sanremo si sente solo rumore, inteso come gossip, e nessuna musica.

Nessun commento:

Posta un commento