Dopo le quote rosa, arrivano le “quote bianche”
di Valeria Pollio
Dopo la rivendicazione dei diritti delle donne in Parlamento, l’Italia si batte per far valere i diritti dei disabili in politica. Il grido arriva dalle associazioni e dalle cooperative, in modo specifico dal Movimento delle Associazioni di Volontariato Italiano (Modavi) e dall’associazione Valentina, riunitesi oggi a Roma in occasione dell’incontro organizzato per presentare la ricerca della Fondazione Serono-Censis sulle persone colpite da sclerosi multipla e autismo.
Il motivo della richiesta di leggi che prestino più attenzione ai diversamente abili come rappresentanti del nostro Paese, deriva dal fatto che in Parlamento i disabili sono solo 3 e a livello locale la loro presenza in politica è insignificante. “Per questo occorre una legge identica a quella delle cosiddette quote rosa, che istituisca le quote bianche e che obblighi alla presenza di una percentuale garantita, almeno il 5%, di persone con disabilità nelle liste elettorali e negli organi rappresentativi dello Stato” – questa la proposta del comitato promotore della campagna per i diritti dei disabili, “Quote bianche: la nazione invisibile”, il cui manifesto è stato presentato stesso oggi a Roma -. In Italia, secondo quanto affermato dalle associazioni coinvolte, in Europa sono circa 50 milioni di disabili, mentre in Italia risulta siano 5 milioni. “Questa parte consistente della popolazione italiana ed europea non ha rappresentanza nelle istituzioni, nei governi, nelle amministrazioni locali, nei consigli di amministrazione aziendale e negli enti pubblici” – incalza il comitato -. “Pensiamo ad un immenso popolo di donne e uomini – scrivono i promotori – che non è rappresentato che in maniera casuale, episodica ed insignificante”. La maggior parte delle responsabilità è da attribuire, sempre secondo i promotori, anche alla politica e alle istituzioni stesse, che “continuano ad emarginare e ad escludere i portatori di handicap dagli organi rappresentativi” – queste le testuali parole -. Ciò accade nonostante sia evidente che tra le persone con handicap ci sono anche professionisti, operai, impiegati, studenti che, pur se con fatica, cercano una completa integrazione sociale. Un’integrazione che, se si continua così, diventa quasi irrealizzabile. Dove sono i principi della democrazia?
Sono circa 15-20 milioni i cittadini - tra assistiti, familiari e associazioni – che ogni giorno si imbattono affinché a questa ampia fetta di popolazione siano garantiti dei diritti, non solo politici. “L'obiettivo è togliere il mondo della disabilità dalla ghettizzazione in cui si trova – ha dichiarato con fermezza Irma Casula, presidente del Movimento delle associazioni di volontariato (Modavi) e portavoce del comitato, a cui hanno aderito tra gli altri Sos handicap e l'Unione italiana forense - se verrà riformata questa drammatica legge elettorale chiediamo alla politica di tenere in considerazione le quote bianche”. “L'appello del comitato - ha precisato Casula - si rivolge alla politica nazionale affinché garantisca la rappresentanza dei disabili non solo nelle istituzioni politica, ma anche nei cda delle aziende a partecipazione statale. L'ambizione è di allargare le quote bianche a tutta Europa”. A dare dei propri pareri in merito è anche l'altra portavoce del comitato, Valentina Valenti, presidente dell'associazione Valentina. “Ci vuole una volontà concreta in Italia, basta attese” – ha esclamato il presidente dell’associazione Valentina -. “Spero che la politica non rimanga sorda e distante alle nostre richieste” – conclude speranzosa -. Anche il presidente di Fiaba, Giuseppe Trieste, ha speso qualche parola riguardo alla questione disabili. “Al di là delle quote bianche, conta l'onestà di chi viene eletto” – esordisce Trieste -. La battaglia, pacifica, portata avanti dalle Associazioni sembra sia servita, in qualche modo. Il deputato Renato Farina (Pdl), colto l'invito e il messaggio del comitato, ha reso nota la proposta per l'istituzione di “un osservatorio permanente parlamentare” sul tema della disabilità. “È di prossima emanazione un decreto per la revisione delle disabilità” – ha dichiarato il ministro della salute, Renato Balduzzi, intervenuto oggi a Roma all’incontro sulle disabilità”. “Il decreto - ha precisato Balduzzi - darà maggiore rilievo ad una nozione più ampia del concetto di disabilità”. “Adesso è tempo di costruire uno Stato che tuteli le fragilità sociali e che operi per l’integrazione dei deboli e dei forti, superando gli egoismi”.
Ricordiamo che alla firma del manifesto, oltre a Modavi e Associazione Valentina, hanno partecipato anche l’Asms (Associazione Siciliana Medullolesi Spinali), Auxilia, Associazione Città Solidale, Cooperativa Sociale Orsa 2001 Onlus, Donne e non solo, Fondazione Villa delle Ginestre, Istituto Medicina Solidale, Sos Handicap e Unione Italiana Forense.
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