di Enzo Musella
“E' un corsetto sonoro unico nel suo genere, che ti avvisa con un bip quando si perde la corretta posizione del dorso”. Con queste parole il professore Antonio Di Bonito ci parla di “Remember you”, nuovo presidio terapeutico per la cura del dorso curvo, già disponibile per gli ammalati che soffrono di deformazione dal dorso a causa della cattiva postura. Il presidio terapeutico ha già concluso la fase di sperimentazione e a breve sarà erogabile a carico del Sistema Sanitario Nazionale. Il nuovo presidio terapeutico cura la cifosi è la normale curvatura del tratto dorsale della colonna vertebrale, affinché assume una posizione eretta. Che cosa è la cifosi?
Più precisamente si tratta di ipercifosi, o dorso curvo, quando la curvatura del tratto dorsale della colonna vertebrale supera i valori angolari definiti per la popolazione normale (maggiore di 40°-45°). L'ipercifosi posturale dell'adolescente è una accentuazione della curva cifotica senza caratteristiche strutturali, non è rigida e quindi correggibile facilmente. Quando la cifosi in età puberale non è invece correggibile e si accompagna alla cuneizzazione ("schiacciamento") di almeno tre vertebre vicine, in questo caso si parla di malattia di Scheuermann o cifosi osteocondrosica. La malattia di Scheuermann esordisce in età adolescenziale, talvolta con dolore localizzato al tratto dorsale o dorsolombare; di solito il dolore cessa al termine dell'accrescimento (17-18 anni), ma a quest'epoca la deformità vertebrale può essere ormai importante e non più correggibile. La prognosi della malattia è tuttavia molto favorevole se il trattamento ortopedico viene iniziato in età puberale e continuato nel periodo di crescita.
Ecco in quale contesto si colloca il presidio terapeutico ideato da Di Bonito. Fino a ieri il trattamento della scoliosi, come per la cifosi si è avvalso di una terapia conservativa mediante dell’uso di busti gessati, corsetti ortopedici e riabilitazione e, se necessario, del trattamento chirurgico. Oggi, con “Remember you” si apre uno scenario diverso e decisamente più rassicurante per pazienti e terapeuti.
“Remeber you - spiega Di Bonito – è un attrezzo che comprende un’azione propriocettiva con elementi stimolanti, che con un riflesso condizionato, impone al soggetto il mantenimento di una serie di allineamenti strutturali che inducano lo stesso ad una presenza vigile sulla propria posizione dello spazio”. In altre parole, il corsetto vigila costantemente sulla posizione corretta del dorso, avvisando, con un suono, la perdita di tale posizione. Il corsetto si compone alla sua estremità di due fasce che cingono, da dietro in avanti il cingolo scapolo-omerale, spostando indietro le spalle e provocando un’azione di adduzione delle scapole. Così, la ginnastica propriocettiva non sarà più solo un’attività vincolata alla palestra, ma potrà essere praticata 24 ore al giorno, comodamente a casa propria.
“Lo scopo di Remeber You – spiega il terapeuta - è mirato essenzialmente alla correzione di quei paramorfismi che si sviluppano sul piano sagittale, nei quali il soggetto trattato non riesce a mantenere una postura corretta nello spazio”.
“L’esperienza maturata in decenni di attività kinesiterapica – continua il professore - mi ha spinto alla consapevolezza che nell’azione correttiva, i risultati di aggiustamento posturali sono raggiunti solo puntando su un lavoro che si basa sulla costante attenzione da parte del soggetto, nel quale gli stimoli a cui è sottoposto sono indotti dal terapeuta e controllati dallo stesso allo specchio quadrettato. Tale aggiustamento in realtà dura il tempo necessario all’uscita del paziente dalla soglia della palestra, per ritornare alla posizione posturale, diciamo dominante, nella quale il paziente ha strutturato il proprio schema corporeo”. Insomma, "Remeber you" vorrebbe inserirsi in quel gap, sempre presente, tra la palestra e la vita di tutti i giorni. I pazienti, che in presenza del terapeuta riescono ad assumere una posizione corretta del dorso, troppo spesso dimenticano quei movimenti, ritornando nella posizione errata, appena abbandonata la palestra.
Nella rieducazione correttiva in generale, e soprattutto in quella del dorso curvo, c’è bisogno di un duplice impegno. Da una parte quello del terapeuta, che deve offrire al “cifotico” i mezzi utili per correggere le deformità, e dall’altra quella del paziente, che soprattutto nei più giovani, talvolta, scarseggia. “La realizzazione degli obiettivi correttivi - spiega il professore Di Bonito - viene minacciata dall’atteggiamento di alcuni pazienti, molto spesso da parte dei più giovani, che vivono con un sentimento di rassegnazione questo tipo di problema. Proprio per questo motivo, credo che un supporto di tipo meccanico-elettronico possa essere accettato di buon grado dagli adolescenti, rispetto al solo e faticoso impegno personale. Credo, inoltre – conclude Di Bonito - che proprio grazie all’avvisatore acustico, dopo un certo periodo di tempo, si realizzerà un riflesso condizionato che condurrà alla postura corretta”.
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