mercoledì 8 febbraio 2012

IN PRIMO PIANO - LO STUDIO - Nuovi orizzonti per la cura del cancro

Composti d’argento contro il tumore: “meno nocivi della chemioterapia”

di Jacopo Di Bonito
Rivoluzione nella cura dei tumori, o quasi. “I composti d’argento sono efficaci contro i tumori quanto la chemioterapia, ma meno dannosi”. Secondo uno studio  dell’University of Leeds, i composti derivati da questo minerale sono efficaci nella lotta ai tumori quanto il cisplatino, il maggior agente chemioterapico antineoplastico utilizzato in oncologia. Insomma, stessi risultati, con danni minori. La strada sembra interessante.

“L’uso dell’argento - avverte lo studio pubblicato sulla rivista Dalton Transactions - elimina molti effetti collaterali del cisplatino ed è un primo passo per progettare una nuova generazione di farmaci chemioterapici”. Secondo Charlotte Willans, autrice dello studio, “la chemioterapia può essere un’esperienza molto estenuante per il paziente. Soprattutto quando quest’ultimo è alla ricerca di strumenti efficaci e poco invasivi”.
Infatti le terapie a base di cisplatino, usato per intervenire sul cancro dei polmoni, della mammella, della vescica, delle ovaie e dei linfonodi, possono causare: danni renali, diminuzione dei livelli di magnesio, potassio e calcio nel sangue nausea e vomito, alterazione del gusto, per esempio sensazione di gusto metallico dei cibi, sensazione di formicolio delle mani e/o dei piedi ed infine la diminuzione dei globuli rossi.
Dai primi risultati, i composti d’argento risultano aggressivi contro le cellule tumorali, ma meno pericolosi per quelle sane. Non sarebbe però il primo utilizzo medico dei composti d’argento. Già dallo scorso secolo, infatti, i preparati a base d’argento vengono utilizzati contro le infezioni. Per le sue proprietà antisettiche e antibiotiche in bendaggi, medicazioni di ferite e filtri di depurazione, è uno dei prodotti maggiormente presenti nel terzo mondo, dove le normali condizioni igienico-sanitarie sono ancora un miraggio per la maggior parte della popolazione.
“La nostra ricerca - afferma Willans - ha preso in esame la struttura che circonda un atomo centrale d'argento utilizzando diversi tipi di ligandi per vedere quale è il più efficace contro le cellule tumorali. Abbiamo - conclude la scienziata - riscontrato come il rilascio lento del composto rende più efficace il suo utilizzo come anti tumorale, anche per un periodo di tempo più lungo rispetto ad altre terapie”.



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