Barelle, scontro Cardarelli
Monaldi
di Emanuela Guarnieri*
Uno tsunami di richieste di assistenza, una situazione di perenne emergenza. Così i rappresentanti dei sindacati medici Anaao-Assomed e Aaroi-Emac descrivono le condizioni dell'ospedale Cardarelli dove i pazienti ricoverati in barella sono arrivati anche a 200 al giorno. La soluzione proposta: aprire pronto soccorso alla Federico II e alla Seconda Università. Una situazione incandescente quella del primo ospedale del Sud Italia, ulteriormente aggravata dal blocco del turnover che impedisce di assumere nuovo personale e colmare le 400 unità in meno del solo ultimo anno.
«È una mortificazione per i pazienti - dice il coordinatore provinciale dell'Anaao-Assomed, Franco Verde - Una situazione che crea grande iniquità. Bisogna aprire nuovi pronto soccorso alla Federico II e alla Sun». Secondo Verde, ci sono anche altri problemi che contribuiscono ad acuire la situazione al Cardarelli: la mancanza dei codici bianchi in ospedale, l'assenza di filtro territoriale e la mancata disponibilità di posti letto nelle altre strutture napoletane. Secondo i dati raccolti dai sindacati, nelle ultime due settimane la Sun ha messo a disposizione del Cardarelli solo 2 posti letto, 14 la Federico II e neanche uno l'Azienda dei Colli che comprende Cto, Monaldi e Cotugno. Inoltre, aggiunge Verde, la Regione ha rinnovato la convenzione con la Sun, ma mostra «indifferenza e inazione» con il Cardarelli. Sono in sospeso le richieste per 8 nuovi medici, 15 infermieri e 4 operatori socio sanitari per il presidio e, infine, Verde parla di un caso Granata. «La Regione non riesce a rimuove il manager dell'ospedale - dice il coordinatore dell'Anaao-Assomed - di conseguenza sono bloccate molte attività e vengono stretti i cordoni della borsa». «Siamo allo stremo delle forze - dice la rappresentante aziendale dell'Anaao, Ludovica Genna - Non si possono garantire livelli di assistenza con medici sessantenni costretti a fare notti e turni massacranti». Per contrastare questo grave problema l’azienda dei Colli (Cto, Monaldi e Cotugno) si era detta disponibile ad accogliere i “pazienti” per cercare di rendere meno ingolfata la situazione dell’ospedale più grande del Sud Italia. Per Antonio Giordano, direttore generale dell’azienda ospedaliera dei Colli, ci sono una serie di problemi che potrebbero derivare dalla mancata applicazione del’intesa tra Federico II e Sun: «Abbiamo pronti 5 posti in pneumologia e 2 in medicina generale al Monaldi, 3 in ortopedia al Cto, che si aggiungono ai 35 ordinari che comunichiamo quotidianamente alla Centrale Operativa,- ha spiegato infatti giordano,- però solo un giovane ha chiesto di essere ricoverato in pneumologia, inviando personalmente un fax e senza le procedure previste dall'accordo che prevede una informativa alla direzione dell'ospedale ricevente prima del successivo trasferimento disposto dalla direzione medica del Cardarelli». Con una nota del 2 febbraio scorso, Morlacco e Coppola hanno sollecitato le 3 strutture di accoglienza dei malati provenienti dalla rete dell'emergenza ad ampliare «in misura congrua» i posti per contrastare la persistente criticità. Dall'Azienda dei Colli si ribadisce che l'invito verrà considerato, ma si sottolinea che, se le cose continuano così, c'è il pericolo che i posti letto calino anziché crescere visto che restano inoccupati.
Immediata la replica del Cardarelli: «L'Azienda sanitaria dei Colli non ha mai comunicato alla nostra direzione sanitaria alcuna disponibilità di posti letto» ha precisato il direttore generale dell'ospedale Cardarelli di Napoli, Rocco Granata, in risposta alle dichiarazioni di Antonio Giordano, secondo cui dal Cardarelli non sarebbero mai arrivate richieste per utilizzare i posti letto che l'azienda sanitaria aveva messo a disposizione. Secondo quanto spiega Granata, un accordo tra la struttura commissariale della Regione e le aziende sanitarie Federico II, Seconda Università di Napoli e Azienda dei Colli prevede che ogni giorno, entre le dieci, si debbano comunicare alla direzione sanitaria del Cardarelli i posti letto disponibili nelle varie discipline. Cosa che, aggiunge Granata, è avvenuta con Federico II e Sun, ma, contrariamente a quanto dichiarato da Giordano questa mattina, mai con l'Azienda dei Colli. «L'accordo - aggiunge Granata - atteneva a posti letto extra centrale operativa. Diversamente l'accordo sarebbe fatto con la centrale operativa e non direttamente con le tre aziende. Invito la direzione generale dell'Azienda dei Colli a leggere bene i verbali sottoscritti e a rispettare procedure negli stessi stabiliti. Mi auguro - aggiunge Granata - che le cose non continuino così e ci sia maggiore collaborazione e sinergia tra le aziende sanitarie, soprattutto nei momenti di difficoltà che colpiscono quelle dotate di pronto soccorso». *Giornalista quotidiano "Roma" articolo pubblicato il 4 febbraio 2012
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