sabato 4 febbraio 2012

PRIMO PIANO - Coprifuoco a Scampìa

Troppa eco su una falsa notizia
di Micaela Tempesta
Che sta succedendo a Scampia?. Si è parlato negli ultimi giorni di un presunto coprifuoco imposto dai clan agli abitanti del quartiere, unico neo gli stessi abitanti del quartiere non ne erano a conoscenza. Scampia è un quartiere a “rischio” di Napoli questo è noto purtroppo a tutta l’Europa. Diciamo pure che la Napoli del dopo “Gomorra”  e soprattutto la Scampia del dopo “Gomorra” è stanca di essere strumentalizzata dai media.
 Gira voce di una manifestazione contro il “coprifuoco” imposto dai camorristi organizzata su twitter da #occupyscampia organizzata per domani alle 17 proprio nel cuore pulsante delle attività sociali di quartiere , Piazza Giovanni Paolo II. Si sono scatentati i giornali, si è scomodato Saviano ma nessuno è andato a verificare sul posto. Succede sempre così di Scampìa se ne parla sempre e mai niente si fa per Scampìa, almeno da tutte queste persone che riempiono pagine e pagine di giornali. Le numerose associazioni che operano sul territorio smentiscono la notizia del coprifuoco argomentando il fatto con attività per il recupero sociale che vanno ben oltre il presunto orario di “buio”. Scampìa secondo gli operatori delle associazioni non ha bisogno di chiacchiere, ha bisogno di strutture, di sicurezza. La Scampìa “onesta” esiste, come esistono tutti i giovani che niente hanno a che fare con i clan di camorra e con le piazze di spaccio e che tutti i giorni frequentano assiduamente le attività di questi centri. E’ storia antica che lo sport, la musica, il teatro e quant altro impegni i ragazzi in un progetto che dia loro speranza. Basta con tutte queste parole inutili, basta con questi articoli che non fanno altro che richiamare attenzione “negativa” su un quartiere che giorno dopo giorno deve fare la sua “guerra” per emergere, per togliersi da dosso tutto quel nero con cui qualche “scrittore” gli ha dipinto le facce, gli usi e i costumi. Ci sono ragazzi che per uscire dal “controllo” dei clan si danno alla musica, e come si conviene in zone ghetto la musica è l’hip hop, la musica è l unica cosa nera di questi ragazzi che piuttosto di fare i “pali” suonano tamburi. E ancora dove sono le istituzioni? Dov’è quel sindaco che tanto aveva promesso per Scampìa, come per tutto il resto della città, riempendosi la bocca di “sante” parole  e incrociando le braccia all’atto dell’elezione?. A chi si devono rivolgere gli abitanti onesti del quartiere se le forze dell’ordine scarseggiano? Perché i giovani del quartiere devono emigrare per vivere meglio e soprattutto perché devono essere bollati come “camorristi”?. Che ci sia in atto una faida a Scampìa è cosa certa. Che la paura accompagni ogni abitante del posto è più che sicuro. Ma nessun cittadino ha abbandonato le proprie abitudini a Scampìa. I ragazzi escono regolarmente con la paura addosso di sentire gli spari o di essere scippati o ancora di essere disturbati da tipi poco raccomandabili. Ma tolti gli spari in cosa differiscono le paure deli abitanti di Scampìa con quelli di un altro quartiere “meno fortunato” di Napoli? E qual è il quartiere di Napoli dove non succedono episodi incresciosi?. «Il coprifuoco a Scampia, così come è stato raccontato, non c'è: che ci sia molta tensione e apprensione non c'è dubbio, che a Scampia ci sia la camorra che controlla il territorio è risaputo e non è notizia di questi giorni. Quello che a noi non sta bene è che si cavalchi tutto questo facendo sì che la camorra appaia come chissà quale organismo in condizioni di fare un diktat sul coprifuoco, e invece non funziona così. Fa apparire la camorra più forte di quella che è, e fa crescere l'indignazione nei ragazzi che sono lontani dall'ambiente della camorra. Inoltre  l'eco che ha avuto sui giornali ha creato molta più tensione di quanta ve ne fosse già prima». Queste sono le parole di Giovanni Zoppoli, coordinatore del centro territoriale Mammut che ha sede in Piazza Giovanni Paolo II. Zoppoli afferma di non essere contrario alla manifestazione di domani ma ricorda che è molto più efficace un’azione basata sulle pratiche quotidiane che sull’episodico. Inoltre ci spiega che l’incontro con OccupyScampia avverrà in occasione della manifestazione e aggiunge:«Saremmo stati contenti di incontrarli, ma ci hanno detto che non era possibile perchè altrimenti cala l'entusiasmo e la manifestazione va fatta domani. Noi a quell'ora saremo impegnati nella presentazione di un libro di Oresto Brondo, ma compatibilmente con i nostri impegni saremo ben contenti di accoglierli, così come facciamo con chiunque». Al di là di tutta questa eco, chi salverà Scampìa una manifestazione controversa o la presenza costante sul territorio di associazioni, forze dell’ordine e istituzioni?

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