Federfarm: “E’ assurdo pensare che un sistema con 27mila farmacie possa reggere”
di Jacopo Di Bonito
Dopo la settimana delle liberalizzazioni, ecco quella delle discussioni. “Come possiamo pensare che un sistema con 27mila farmacie regga, se la spesa farmaceutica è sempre la stessa e si prevede che cali nei prossimi anni?”. E' il presidente di Federfarma, Annarosa Racca a lanciare la provocazione all’indomani dell’incontrato con il ministro della Salute Renato Balduzzi. “La categoria – precisa Racca - è molto preoccupata ma anche fiduciosa, perché dal governo, ma anche dalla commissione Industria del Senato, abbiamo avuto aperture e una disponibilità a modificare il testo”.
Le farmacie italiane sono oggi circa 18mila. Secondo Federfarma il decreto sulle liberalizzazioni varato a gennaio dal governo - che vorrebbe una farmacia ogni 3.000 abitanti - potrebbe portare complessivamente all’apertura di 9mila nuovi esercizi. “Il decreto sulle liberalizzazioni – spiega il presidente - presenta almeno due profili di incostituzionalità”. Il primo profilo riguarderebbe il comma 11 dell'art.11 in base al quale le farmacie urbane, tramite un apposito fondo costituito presso l'Enpaf, dovranno, secondo il testo licenziato da Palazzo Chigi, partecipare al finanziamento delle farmacie nei Comuni con meno di 1.000 abitanti. Il secondo profilo d’incostituzionalità riguarderebbe, invece, il comma 12 dell'art. 12 in base al quale le farmacie avranno l’obbligo, superato un determinato livello di fatturato (ancora da definire), di avvalersi di uno o più farmacisti collaboratori, pena la perdita di convenzione con il Servizio sanitario nazionale. Secondo Federfarma essendo il “convenzionamento” essenziale per la farmacie, in questo modo si finisce per stabilire “un vero e proprio imponibile di mano d'opera”, che è stato dichiarato illegittimo dalla sentenza n.78 del 1958 dalla Corte Costituzionale. Sono giorni frenetici per l’associazione nazionale dei titolari di farmacie italiane, che in vista della discussione in Senato del decreto sulle liberalizzazioni e della presentazione degli emendamenti prosegue il suo giro di consultazioni alla ricerca di sponde “amiche”. Obiettivo, come più volte annunciato dalla stessa Federfarma, modificare il decreto e arrivare in particolare ad una ridefinizione del quorum, fissato dal dl uscito da palazzo Chigi a 3mila abitanti per farmacia.E mentre a Roma si discute sul numero delle farmacie da aprire, da Napoli giunge una notizia preoccupante: negli esercizi commerciali campani scarseggiano i medicinali. “L’Asl Napoli 1 non paga da 13 mesi - spiega Di Iorio, presidente di Federfarma Napoli - e quindi le ditte si sono insospettite e le consegne si sono rarefatte, soprattutto per quanto riguarda i farmaci di fascia A”. La situazione è in divenire. Liberalizzare le farmacie e lasciarle con gli scaffali vuoti, sarebbe quantomeno clamoroso.
Le farmacie italiane sono oggi circa 18mila. Secondo Federfarma il decreto sulle liberalizzazioni varato a gennaio dal governo - che vorrebbe una farmacia ogni 3.000 abitanti - potrebbe portare complessivamente all’apertura di 9mila nuovi esercizi. “Il decreto sulle liberalizzazioni – spiega il presidente - presenta almeno due profili di incostituzionalità”. Il primo profilo riguarderebbe il comma 11 dell'art.
Nessun commento:
Posta un commento