Da veleni e armi chimiche arrivano
nuove cure contro il cancro
nuove cure contro il cancro
È proprio vero, a volte la ricerca medico-scientifica riesce a compiere miracoli. Anche se spesso la scoperta di un farmaco può arrivare per puro caso. Come accadde alla fine degli anni quaranta, quando alcuni studiosi furono colpiti dal fatto che le armi chimiche distruggevano i globuli bianchi del sangue e così pensarono di preparare sostanze che avessero una tossicità alta per le cellule del cancro e una accettabile per il corpo. In pratica l’intuizione da cui è nata la chemioterapia.
Su questa strada oggi, da un corposo numero di veleni e sostanze utilizzate per le armi chimiche, arrivano cure sempre più innovative contro il cancro. Diossina, arsenico, iprite, non sono più soltanto sostanze tossiche. La ricerca in campo medico è riuscita a trarne grandi benefici. Un’iniziativa dell'Associazione italiana ricerca sul cancro, Airc in collaborazione con la Fondazione Humanitas per la ricerca di Rozzano e l'Università Statale di Milano, pone l’attenzione su queste sostanze dalle quali sono state ricavate le molecole e i farmaci di punta per la terapia contro i tumori. «Dal disastro di Seveso con la fuoriuscita di diossina – spiega Alberto Mantovani, della Fondazione Humanitas - i ricercatori sono riusciti a scoprire un recettore che, se toccato in modo giusto dalle componenti di frutta e verdura, è fondamentale per far maturare il nostro sistema immunitario e proteggerci quindi dal cancro. Come un altro dei miracoli della ricerca è stato l’utilizzo del talidomide, un farmaco sedativo ed anti-nausea, che però negli anni sessanta fu responsabile della nascita di molti bambini con malformazioni agli arti, mentre oggi è ampiamente usato, ovviamente in dosaggi minori - continua Mantovani - nella cura del melanoma. Molto importante è stato anche lo studio su alcuni carcinogeni, come gli idrocarburi policiclici, degli idrocarburi che si ritrovano naturalmente nel carbon fossile e nel petrolio – prosegue l’esperto - da cui è nata la chemioterapia e in particolare i farmaci per le leucemie». Insomma, siamo di fronte al fatto che l’uomo, come sempre, ha un grande potere tra le sue mani. Può riuscire, se vuole, a trasformare le sostanze nocive in curative, compiendo grandi passi in avanti e donando speranza a tanti individui affetti da gravi malattie. Una speranza che, sarebbe distrutta in un lampo, se quelle sostanze finissero nelle mani sbagliate.
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