di Valeria Pollio
Ci occupiamo nuovamente del caso del paziente della Repubblica del Togo affetto da neoplasia addomino-pelvica recidivata, ospitato presso l’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica dell’AOU della S.U.N. Il reparto, fiore all’occhiello del Polo Universitario, è riconosciuto a livello nazionale e internazionale per la grande professionalità, l’impegno e la dedizione che contraddistinguono il personale docente, sanitario e parasanitario, nonché per i validi tentativi di sinergia, di cui da prova costantemente, tra attività didattica, di ricerca e assistenziale.
Si tratta, ricordiamo, di una straordinaria iniziativa umanitaria che vede coinvolto il Primo Policlinico, ultimamente al centro di forti discussioni. La circolare dell’Azienda Ospedaliera, firmata dal Direttore Generale Avv. Pasquale Corcione, ci fornisce delle informazioni generali sul paziente e sul perché sia stato ospitato presso la struttura. “In data 4 febbraio – spiega la circolare - è stato accolto (insieme alla madre) e ricoverato presso l'Unità Operativa di Oncologia Pediatrica dell’ A.O.U della S.U.N. il paziente S. Arthur N., affetto da sarcoma addominale pelvico recidivato, proveniente dal "Centre Hospitalier Universitaire de Lome", della Repubblica del Togo. Il ricovero del paziente, avvenuto per il tramite di un’associazione religiosa, è stato disposto nell’ambito di un rapporto di collaborazione. L’intento di questa Direzione Generale è offrire la disponibilità delle nostre Strutture sanitarie, in collaborazione con la Regione, anche a favore della Comunità Internazionale”. Insomma “nell’ottica della valorizzazione dell’attività dell’Azienda si punta all’apertura a rapporti di cooperazione internazionale”.
Si tratta, ricordiamo, di una straordinaria iniziativa umanitaria che vede coinvolto il Primo Policlinico, ultimamente al centro di forti discussioni. La circolare dell’Azienda Ospedaliera, firmata dal Direttore Generale Avv. Pasquale Corcione, ci fornisce delle informazioni generali sul paziente e sul perché sia stato ospitato presso la struttura. “In data 4 febbraio – spiega la circolare - è stato accolto (insieme alla madre) e ricoverato presso l'Unità Operativa di Oncologia Pediatrica dell’ A.O.U della S.U.N. il paziente S. Arthur N., affetto da sarcoma addominale pelvico recidivato, proveniente dal "Centre Hospitalier Universitaire de Lome", della Repubblica del Togo. Il ricovero del paziente, avvenuto per il tramite di un’associazione religiosa, è stato disposto nell’ambito di un rapporto di collaborazione. L’intento di questa Direzione Generale è offrire la disponibilità delle nostre Strutture sanitarie, in collaborazione con la Regione, anche a favore della Comunità Internazionale”. Insomma “nell’ottica della valorizzazione dell’attività dell’Azienda si punta all’apertura a rapporti di cooperazione internazionale”.
A fornirci alcune delucidazioni in merito al caso trattato è la Prof. Fiorina Casale, responsabile del Reparto di Oncologia Pediatrica, dove è ancora ricoverato il ragazzo. Il paziente – spiega la Prof. Casale - di 17 anni, proviene dal Togo ed è affetto da una neoplasia maligna addomino-pelvica recidivata. E' stato indirizzato alla ns/ struttura da un Chirurgo dell'Università del Togo-Lomè, attraverso i Padri Camilliani, missionari nel Togo, in contatto con il Dr. Alfredo Siani, ex Direttore Generale dell'AOU SUN, che ci ha prospettato questo caso e ci ha chiesto di dare la nostra disponibilità al trattamento di questo ragazzo. Ci auguriamo – auspica la Prof. Casale - che in un futuro ci possa essere la possibilità di collaborare ancora con questi Paesi (l'iter per ottenere le autorizzazioni delle Istituzioni ad accettare pazienti provenienti da Paesi Stranieri dovrebbe essere più rapido) e di mettere a disposizione le nostre conoscenze e competenze per il trattamento di pazienti complessi, affetti da patologie oncologiche pediatriche”. Il sarcoma addominale pelvico è una delle neoplasie frequenti in età pediatrica. Secondo alcuni dati dell’Associazione Italiana per la Ricerca su Cancro –AIRC - in media, colpisce 2 persone su 100.000. La percentuale di sopravvivenza, a 5 anni dalla diagnosi, è pari al 90% se la diagnosi è tempestiva, mentre non supera il 15% se è in atto una metastasi. In generale, nei sarcomi pediatrici, è più estensivo l’utilizzo della chemioterapia in aggiunta alla chirurgia, e gli schemi farmacologici utilizzati prevedono farmaci differenti rispetto a quelli seguiti per gli adulti. Proprio perché è fondamentale un trattamento tempestivo sulla neoplasia presa in considerazione, la Prof. Fiorina Casale conclude: “Ci auguriamo di poter intervenire sempre in fasi più precoci della malattia, in modo da poter assicurare migliori possibilità di guarigione”. Attualmente S. Arthur N., ricoverato presso la struttura, è sottoposto a protocollo terapeutico con chemioterapici.
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