mercoledì 8 febbraio 2012

PRIMO PIANO - Severino (Unione Industriali): "Regione immobile, 500 milioni di crediti, 100 aziende in bilico"

Sanità privata al collasso: 4mila posti a rischio
di Mario Pepe*
NAPOLI. Sanità privata, centinaia di imprese rischiano il collasso. A lanciare l'allarme è il presidente della Sezione Sanità dell'Unione industriali di Napoli, Giovanni Severino, che punta l'indice contro la Regione colpevole, a suo dire, di «immobilismo sul fronte della risoluzione del debito pregresso». Secondo l'imprenditore «nel solo 2011 il Governo centrale ha stanziato per la sanità in Campania più di nove miliardi e mezzo di euro. A quanto ammontano le risorse inviate all'Asl Napoli 1? Continuano ad essere insufficienti rispetto al fabbisogno?». Severino si chiede anche «chi è il responsabile dei mancati pagamenti alle centinaia di imprese private accreditate della città di Napoli, che effettuano circa quattro milioni di prestazioni annuali e lamentano ben 500 milioni di crediti non riscossi?».
E ancora: «Chi sarà il responsabile del fallimento del comparto, con la chiusura di centinaia di aziende e la conseguente perdita di quattromila posti di lavoro?». A giudizio dell'esponente dell'Unione industriali partenopea, si registra «la totale mancanza di erogazioni da parte dell'Asl Napoli 1 e l'immobilismo della Regione Campania sul fronte della risoluzione del debito pregresso». Di qui un timore: «La cosiddetta razionalizzazione della spesa sanitaria avrà come esito dei fallimenti, visto che è tutto tranne che un piano di rientro dal debito». Severino, per questo, rivolge «insieme a tutti gli altri vertici delle principali associazioni rappresentative delle imprese del settore un appello al buonsenso: evitiamo che la cattiva gestione delle risorse pubbliche continui a distruggere una parte vitale del tessuto produttivo locale». A puntualizzare cifre e numeri, onde rassicurare le imprese, è il subcommissario Achille Coppola: «Per quanto riguarda l'Asl Napoli 1, per il mese di febbraio sono stati stanziati 50 milioni più altri 99 che dovrebbero assicurare il saldo delle competenze. Tra l'altro, il commissario Mario Morlacco sta procedendo ad una revisione del piano di riparto che, così com'è ora, in effetti produce delle penalizzazioni per la Napoli 1. Tra l'altro, un paio di settimana fa a Roma c'è stato un incontro proprio sul piano di rientro al termine del quale c'è stato l'impegno, entro un termine non superiore ai quattro mesi, ad erogare un miliardo e mezzo di fondi». Intanto, Anna Petrone, vicepresidente della commissione Sanità del consiglio regionale, chiede che «si attivi in tempi brevi un tavolo interistituzionale tra tutte le istituzioni a diverso titolo coinvolte per favorire, dopo la decisone di chiudere gli Opg in tutta Italia, un graduale e dignitoso inserimento dei pazienti nelle Sir dei Dipartimenti di Salute mentale e delle Asl». L'esponente del Pd pone l'accento sulla vicenda dopo la decisione del Parlamento di chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari nel 2013 ed al relativo contenzioso che in questi giorni vede protagonisti il Comune di Salerno e la Asl. «La decisione della chiusura degli Opg va accolta con grande soddisfazione - è l'opinione della Petrone - in tal modo verrebbe risolta una grave ingiustizia.  Su Salerno mi sono già espressa e sono favorevole ad un graduale inserimento  di questi pazienti nelle Sir dei Dipartimenti di Salute Mentale delle Asl». *Giornalista quotidiano Roma - (Tratto dal Roma del 8 febbraio 2012)
 
                                                                       

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