giovedì 16 febbraio 2012

SALUTE - LA RICERCA - Uno studio australiano spiega i processi biologici coinvolti

L’aspirina inibisce la diffusione metastatica dei tumori

di Valeria Pollio       
Un uso costante dei FANS (Farmaci Antinfiammatori non steroidei), come l’aspirina, gioca un ruolo importante nella prevenzione (riduce il rischio del 40%) ma soprattutto nell’inibizione della diffusione di alcune neoplasie. A dimostrarlo scientificamente è uno studio australiano, che è riuscito a spiegare i processi biologici coinvolti, oltre ai benefici che apporta questo farmaco comune.
Scrive il prof Steven Stacker, del Peter MacCallum Cancer Centre di Melbourne, sulla rivista Cancer Cell: “Era noto che i tumori secernono attivamente una gamma di proteine e di composti, chiamati fattori di crescita, che attraggono i vasi sanguigni e linfatici nell'immediata vicinanza e permettono loro di fiorire, metastatizzare e diffondersi. Quando la persona ha il cancro, tali vasi vengono sequestrati, diventando un condotto per le cellule che si distaccano dal tumore primario e si diffondono per l'organismo. La ricerca mostra che i vasi linfatici maggiori si espandono nel processo di metastasi, aumentando di volume e permettendo quindi alle cellule e al fluido di circolare più liberamente”. A questo punto interviene l’azione dei “farmaci anti-infiammatori come l'aspirina che – spiega l’esperto - a loro volta frenano la dilatazione dei vasi linfatici, con l'effetto di bloccare la diffusione metastatica”. ”In questa ricerca – precisa il Prof. Stacker - abbiamo scoperto che un gene, detto PGDH, collega questi fattori di crescita al percorso cellulare della prostaglandina, che causa l'infiammazione e la dilatazione dei vasi attraverso il corpo. Gli effetti positivi dei FANS sono ora più chiari”. A questa ricerca seguiranno sicuramente nuove terapie potenti, mirate al percorso nei vasi linfatici, al fine di frenare le linee di alimentazione di un tumore e quindi il trasporto di cellule cancerose nel resto del corpo. “Tali nuove terapie – aggiunge l’esperto - potranno aiutare a contenere molti tumori solidi epiteliali, compresi i cancri al seno e alla prostata. Inoltre sarà possibile sviluppare un sistema di allarme avanzato per i tumori, prima che diventino incontrollabili”. Già nel 2010, uno studio pubblicato sulla rivista Lancet, aveva individuato l’efficacia dell’aspirina. Presa in piccole dosi (quelle usate comunemente per la prevenzione cardiovascolare), secondo la ricerca, poteva dimezzare il rischio di ammalarsi di carcinoma colonrettale. Una neoplasia che, secondo quanto riferito dalle stime, riferite al 2010 e presentate  a Roma giorni dopo la Lega italiana tumori, interessava +270mila nuovi casi. Quello del colon retto, è fra i tipi di cancro più diffusi, in crescita fra uomini e donne a causa soprattutto di alimentazione scorretta, sedentarietà, sovrappeso.
Dunque l’aspirina, sintetizzata per la prima volta dalla Bayer nel 1875, non solo combatte febbre, infiammazioni e dolore.  Adesso ci aiuterà anche a prevenire e curare alcune neoplasie.




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