martedì 16 agosto 2011

Intervista anonima a due operatori del 118


Appena si mette piede nella centrala operative del 118 della Regione Campania di Napoli, ubicati in unico padiglione del Cardarelli, si respira aria di tensione. Fare domande è vietato, occhi bassi, indifferenza, e soprattutto paura.
E' questa la sensazione che abbiamo provato appena varcata la porta del quarto piano dell'edificio in cui sono ubicate le due centrali operative del 118. Nonostante tutto la voglia di denunciare qualcosa di indicibile la si toccava con le mani. Con non poche difficoltà siamo riusciti ad avvicinare due operatori che avevano appena terminato il loro turno di servizio. Un caffè, e poi finalmente l'intervista. Ovviamente nel più assoluto anonimato.  
Come funziona la centrale?
"Il problema più grave è la mancanza di posti letto. Dopo la chiusura di vari ospedali e l'accorpamento di diversi reparti, trovare un posto letto per un paziente è difficilissimo. In centrale manca personale medico ed infermieristico specializzato per questo lavoro. La legge regionale prevede 5 operatori più un medico per ogni turno, oggi siamo in tre, e due di notte, e in caso di ferie, più di un medico è costretto a coprire anche il lavoro di un collega. Molte ambulanze viaggiano senza medico abbordo, questo è assurdo".
Quali i disservizi più gravi del 118?
"Al 118 si sprecano una montagna di soldi. Sono stati spesi milioni per realizzare un servizio informatico che non ha mai funzionato. Il software non è idoneo per l’eliambulanza e per le idroambulanze,  ma solo per le ambulanze in servizio in città. L’aggiornamento previsto in tempo reale non ha mai funzionato né si è interfacciato con gli ospedali di Napoli, dotati di computer inutilizzati, dai quali si dovrebbero evidenziare, in tempo reale, i posti letto disponibili per specialità. L’aggiornamento via computer non c’è mai stato tranne che in  casi  rari. Da quando hanno licenziato i due tecnici non c’è proprio più. I recapiti telefonici regionali e nazionali, sia cartacei che nei monitor non sono mai stati aggiornati. Il lavoro si è svolto tramite fax che, dovrebbero pervenire con le disponibilità di tutti i reparti  tre volte al giorno, ne arrivano pochi e con pochi reparti e poca disponibilità. Ecco come si giustifica l'emergenza barelle al Cardarelli, dove  inoltre manca personale medico e paramedico".
I due Policlinici napoletani inviano alla centrale la disponibilità di posti letto liberi? "Assolutamente no. Ci inviano pochissime disponibilità rispetto alle loro potenzialità. Basta girare un pò per i raparti del policlinico, io l'ho fatto e ho visto solo letti vuoti".
Insomma il 118 napoletano e regionale funziona male, e come uscire da questa impasse? "Non c’è un primario presente fisicamente e competente su come funziona il 118; fa solo ordini di servizio, senza ascoltare o confrontarsi con chi lavora effettivamente sul campo o in centrale. Mette solo le carte a posto. Ma la cosa più grave è che non è mai esistita una  linea guida pratica, seria e completa, che gli operatori devono seguire. E' da questo punto che si deve partire per uscire da questa impasse che penalizza non solo i lavoratori ma soprattutto gli ammalati".