lunedì 30 gennaio 2012

PRIMO PIANO - Allarme sovraffollamento nelle carceri italiane

24mila detenuti in più, ed è boom di suicidi
di Jacopo Di Bonito
Sold out, tutto esaurito. Le prigioni italiane sono al completo.  Sessantottomila detenuti a fronte di una capienza massima di 44mila posti: l’emergenza è totale. A nulla sono serviti i 18 indulti dalla nascita della Repubblica ad oggi. Le carceri “svuotate” si sono riempite, e troppo spesso con gli stessi detenuti rilasciati qualche mese prima. La riabilitazione, nella maggior parte dei casi, è totalmente fallita. Ad aggravare la drammatica situazione delle carceri italiane c’è il numero dei suicidi tra le sbarre, arrivato alla cifra record di 685 suicidi dal 2000 al 2011, ovvero più di 68 decessi all’anno.
“Si segnala la permanente grave situazione di sovraffollamento degli istituti di pena lombardi, che caratterizza la quasi totalità delle 13 case circondariali.” Con queste parole il presidente della corte d'appello Giovanni Canzio accende le luci sul problema. Nelle carceri lombarde sono detenute 7.335 persone, quando la capienza regolamentare ne prevede 4.540 e la soglia di tollerabile è stimata in 6.473 detenuti. Il dato, diffuso dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria risale all’aprile 2011. In particolare, a San Vittore risultano 1.651 detenuti (712 capienza regolamentare, 1.127 tollerabile), a Opera 1.317 (973 regolamentare, 1.511 tollerabile), a Bollate 1.116 (976 regolare, 1.311 tollerabile), per un totale di 4.084 detenuti. Al 30 giugno 2011 il tribunale di sorveglianza di Milano ha ammesso ai domiciliari 307 detenuti a fronte di 1.023 richieste. E sempre a giugno 2011 risultano 3.087 gli stranieri detenuti a fronte di 4.302 italiani. In merito agli stranieri rinchiusi nelle nostre carceri, il presidente Canzio ha le idee chiare:” l’espulsione dei condannati stranieri non si è rivelato istituto di grande impatto, anche per le difficoltà di dare materiale esecuzione ai pochi provvedimenti di questo tenore”. “La densità della popolazione carceraria – conclude Canzio -  ha ormai raggiunto valori identici a quelli anteriori all’entrata in vigore del provvedimento di clemenza di cui alla legge 241/06”, ovvero l’indulto del 2006. Nella stessa direzione vanno le parole del procuratore generale di Bologna, Emilio Ledonne, che dichiara: “le ultime comunicazioni del provveditorato regionale dell’Emilia Romagna segnalano che il numero dei detenuti negli istituti della regione ha superato la capienza regolamentare di 2.394 posti. La situazione aggiornata al 15 dicembre 2011 evidenzia la presenza di 4.053 detenuti oltrepassando i 4.040 posti di capienza massima tollerabile in stato di necessità. Il sovraffollamento è reso ancora più acuto dalla mancata copertura dell’intero organico degli appartenenti alla polizia penitenziaria previsto in 2.401 unità con una copertura effettiva che si ferma a 1.783 unità”. Sulla drammatica questione suicidi, il procuratore Ledonne, è convinto che “i numerosi tentativi di suicidio, nella maggior parte delle volte sventati dal pronto intervento degli agenti in servizio presso le sezioni, confermano la gravità della situazione per la quale non è stato trovato finora alcun serio rimedio. La perdita – conclude Ledonne -  anche di una sola vita quando può essere correlata alla disperazione per intollerabili condizioni di detenzione e circostanza è una sconfitta per tutto il sistema giudiziario italiano”. Stando alle Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà, la legge n°354 del 26 luglio 1975 sostiene che: “Il trattamento penitenziario deve essere conforme ad umanità, deve assicurare il rispetto della dignità della persona e negli istituti devono essere mantenuti l’ordine e la disciplina”, tutte norme che nelle carceri italiane, troppo spesso, non vengono rispettate.


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