mercoledì 28 settembre 2011

Champions League. Il Napoli batte il Villareal e torna grande anche in Europa


di Jacopo Di Bonito
Due reti segnate al Villareal, secondo posto in classifica ed una qualificazione tutta da vivere. Il Napoli torna in Champions e lo fa dalla porta principale. Dopo il pareggio di Manchester, la squadra di Mazzarri si regala un’altra notte tra le stelle. Diciassette minuti per chiudere la partita.
Prima Hamsik, poi, dopo appena 120 secondi, Cavani su rigore: il sogno qualificazione continua.

Lo stadio San Paolo è stracolmo. Sessantamila spettatori, sessantamila tifosi venuti a riabbracciare l’Europa.Come il primo amore, che dopo 21 anni torna per restare, come una storia che rivive della
stessa passione di un tempo: la Champions League è tornata. Il pubblico di Napoli canta, salta e scatta foto: sono appena le 19.33. “Buonasera stadio San Paolo, benvenuto in Champions League”, le parole dello speaker non lasciano spazio all’immaginazione: l’Europa è qui ed ora.
Alle 19:35 i posti a sedere sono già tutti esauriti. E mentre le canzoni scorrono in sottofondo, c’è chi ricorda gli anni di Maradona, chi legge il giornale, chi promette di emozionarsi durante l’inno della Champions.
Le squadre entrano in campo per il riscaldamento. Poi tornano negli spogliatoi. La tensione si afferra con le mani. Il Villareal, nella cornice dell’Europa League dello scorso anno, eliminò il Napoli, strappando un importante pareggio proprio al San Paolo.
Le aspettative per questa sfida, in casa partenopea, sono altissime. Mazzarri deve fare a meno di Maggio, infortunato, al suo posto gioca Zuniga.
Ore 20.45, l’attesa è finita, l’inno della Champions parte dal San Paolo, attraversa le vie di Napoli, portando con sé i 21 anni di Europa vista solo alla tv, gli anni d’oro di un tempo, le magie di Maradona. Il Napoli è tornato nel calcio che conta.
La partita vive di momenti delicatissimi. Il Villareal è messo bene in campo, tenta di chiudere gli spazi sulle corsie laterali, recupera palla e riparte. Il Napoli si muove a memoria, come spesso gli accade. Trascorrono appena 15 minuti, Lavezzi per Hamsik: 1-0 e lo stadio è in delirio. C’è chi abbraccia l’estranio che gli è capitato accanto, chi grida, chi piange lacrime di gioia: Napoli è soprattutto questa.
Neanche il tempo di metabolizzare il vantaggio, che Lavezzi viene atterrato in area ed è calcio di rigore. Cavani va sul dischetto e non fallisce. 2-0 in 17 minuti…fumogeni, cori, sorrisi e lo speaker che ripete il nome dell’eroe di turno.
Mazzarri sprona la squadra. “Siamo ancora 0-0”, dice ai suoi. Il tecnico di Livorno non vuole cali di attenzione. Il risultato resta così fino al termine della partita. Il triplice fischio dell’arbitro De Bleeckere fa esplodere la gioia dei sessantamila, gli stessi sessantamila delle sfide in serie C, gli stessi sessantamila dei festeggiamenti per la promozione in A, gli stessi sessantamila, senza i quali, il Napoli…non sarebbe la stessa cosa.

    

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