venerdì 30 settembre 2011

Medicina: per prevenire la fibrillazione cardiaca bastano 30 secondi, ascoltando il proprio cuore. Al via a Firenze la campagna, "Ascolto cuore"


di Enzo Musella
Ogni anno 300.000 persone muoiono di infarto prima di arrivare in ospedale; il 10% muore nel giro di 3 giorni, e tra quelli che sopravvivono 1 su 5 avrà un altro attacco nel giro di 4 anni. I sintomi sono un dolore acutissimo, che inizia nella parte inferiore del torace o nella parte superiore dell’addome. Il dolore si diffonde spesso al collo e alle spalle, giù per le braccia, specialmente sul lato sinistro e qualche volta sulla schiena.
L’intensità del dolore aumenta e non viene mitigata dall’immobilità o da nitroglicerina, un farmaco somministrato spesso ai pazienti che soffrono di angina pectoris in forma lieve. Altri sintomi di un attacco cardiaco sono pallore e sudorazione, diminuzione della pressione arteriosa, polso debole e rapido e qualche volta nausea e vomito. La febbre, di solito bassa, compare da 24 a 48 ore dopo l’inizio dell’attacco. Il 15% degli attacchi di cuore non da dolore, solo irrequietezza e una sensazione di panico e forte ansia; questo tipo di attacco viene chiamato “attacco coronarico silente”. Il paziente dovrebbe essere immediatamente soccorso da un medico e trasportato in un ospedale., dove di solito viene sottoposto a elettrocardiogramma, un esame che individua i cambiamenti della funzionalità cardiaca e i danni al muscolo cardiaco. Spesso però questo esame rivela il danno cardiaco solo alcune ore o addirittura giorni dopo l’attacco. Viene effettuato anche un esame del sangue per vedere se ci sia stato infarto al miocardio. Esistono altresì delle tecniche ben precise di prevenzione di un attacco cardiaco. Infatti, basta mezzo minuto per percepire il proprio battito cardiaco e capire se siamo di fronte alla fibrillazione atriale, la più diffusa aritmia che può quintuplicare il rischio di ictus cerebrale perché‚ altera il normale flusso del sangue all'interno del cuore, facilitando la comparsa di emboli. Questo l'invito di Luigi Padeletti, direttore della Cattedra di Cardiologia dell'Università di Firenze, che partecipa alla Campagna di sensibilizzazione sulla Fibrillazione Atriale StopFA, realizzata da Alfa (Associazione Lotta alla Fibrillazione Atriale), con il contributo non condizionato di Sanofi. La raccomandazione a tenere sotto controllo il battito cardiaco è rivolto in particolare a chi ha superato i 50 anni e in Toscana » soffrono di fibrillazione atriale in circa 20mila - spiega Padeletti - Purtroppo molti non sanno di avere questa aritmia che mette a rischio anche il cervello perché‚ aumenta di molto il rischio di ictus. L'iniziativa si terrà domenica 2 ottobre all'ingresso principale del Policlinico Careggi, dalle 10 in poi, dove sarà allestito un gazebo e saranno distribuiti ai cittadini materiali informativi sulla patologia. La Campagna StopFA, che ha preso il via a inizio 2011, si concluderà in occasione del Congresso Venice Arrhythmias, a Venezia dal 9 al 12 ottobre.  Sul sito www.stopfa.org sono disponibili tutte le informazioni utili sulla prevenzione, sulla diagnosi e sul trattamento della patologia. Dal sito è possibile anche scaricare un opuscolo informativo per la popolazione, il "Documento di Consenso Internazionale" rivolto agli specialisti del settore e vedere un video che, con semplici illustrazioni, spiega come autodiagnosticarsi l'eventuale presenza della patologia e come rapportarsi con il proprio medico di medicina generale o con lo specialista. (Fonte: Ansa)

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