mercoledì 21 settembre 2011

Napoli: gruppo di immigrati costruisce le proprie “case” tra discarica ed autostrada

di Dania Alfieri
A Napoli, nel quartiere San Giovanni, un gruppo di immigrati ha costruito alcune baracche, ad uso abitativo, proprio sotto la rampa autostradale che  conduce al porto. Si tratta di una decina di “case” nascoste sotto il cavalcavia; le abitazioni sono addirittura dotate di cucina ed area lavanderia. La zona è gremita da rifiuti di ogni genere, come quelli industriali e da materiale altamente tossico. Queste persone hanno deciso di vivere tra smog e cumuli di rifiuti.


L’aria in quella zona è irrespirabile non solo per via dell’immondizia, abbandonata lì da mesi, ma anche a causa dei gas di combustione scaricati da auto e camion che percorrono l’autostrada.
Costeggiando il sottopasso, per decine di metri, è impossibile non notare l’infinita quantità di materiale lasciato per strada. Non si tratta solo di sacchetti di spazzatura, lì si trova di tutto, ad esempio pneumatici, computer, telefoni cellulari, pezzi di carrozzeria e vari tipi di elettrodomestici scaricati abusivamente dai soliti incivili.
E’ chiaro che, in queste baracche, le condizioni igieniche e sanitarie nelle quali gli immigrati vivono sono praticamente inesistenti. Per tutto il giorno e per tutta la notte respirano qualcosa che è molto lontano dal poter essere definita aria, sono costantemente a contatto con germi e batteri presenti nell’immondizia. La lista sarebbe davvero lunga, basta pensare a tutti quegli insetti ed animali attirati dai rifiuti e che poi possono tranquillamente raggiungere le abitazioni venendo a contatto con chi ci vive. Quello di San Giovanni purtroppo non è l’ unico campo nomadi “costruito” in simili condizioni sanitarie, ce ne sono altri, molto più grandi e la cosa più assurda è che queste persone non vogliono andar via da questi posti, anzi sono fieri di quello che, da soli, sono riusciti a realizzare.

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