sabato 19 novembre 2011

E' allarme in Europa: antibiotici sempre meno efficaci contro batteri agguerriti

di Valeria Pollio
Aumenta sensibilmente il numero di batteri immunoresistenti all’effetto dell’antibiotico. Somministrazioni al di fuori dell’ambiente ospedaliero, il più delle volte evitabili (ad esempio per malattie da raffreddamento causate da virus), ma anche somministrazioni inconsce di antibiotici utilizzati dagli allevatori per ridurre il rischio di infezioni tra i capi di bestiame, che poi arrivano dritti sulle tavole degli italiani, contribuiscono a creare una forma di resistenza dell’organismo a questo tipo di farmaci.
Solo in Italia più di 1 milione e mezzo di persone assume un antibiotico, di sua iniziativa o dopo aver consultato un medico. Tanto che, probabilmente in futuro, non potremmo disporre quasi più di questo tipo di cura per un certo tipo di batteri, i super-batteri. L’OMS aveva già da tempo lanciato l’allarme, e nuovamente lo ha fatto ieri a Bruxelles, il Commissario europeo per la salute pubblica Jhon Dalli. “L’uso degli antibiotici negli animali colpisce gli esseri umani in quanto si cibano di quegli animali così trattati. In questo modo si accelera la mutazione di batteri intelligenti che a loro volta lottano contro l’antibiotico”. Per oggi, Giornata Europea dell’Antibiotico, Bruxelles ha lanciato un nuovo piano di azione. Campagne informative unite ad un’appropriata legislazione e a maggiori controlli in medicina veterinaria, soprattutto sui bovini. Somministrare ed assumere con consapevolezza e solo quando davvero necessario, è quanto richiesto oggi e per il futuro. Occhio di riguardo per Italia, Grecia e Spagna, particolarmente antibiotico-dipendenti. Non è comunque esente da rimproveri il resto d’Europa, dove l’antibiotico-resistenza sembra costituire un serio problema di sanità pubblica. Più di 25.000 persone all’anno muoiono per l’inefficacia degli antibiotici contro i batteri diventati ormai invincibili. Vani diventeranno, se si andrà avanti così, i progressi in ambito medico-clinico e le scoperte scientifiche. Di contro, aumenta sempre di più il rischio di ricadere in un’era pre - antibiotica, che vede gli ammalati arrendersi alle infezioni. I batteri che negli ultimi anni hanno sviluppato immuno - resistenza agli antibiotici sono i Gram-negativi quali Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae. Quelli della tubercolosi, si stima, abbiano raggiunto il 90% di antibiotico-resistenza. Alcuni ceppi sono resistenti a tutti i 100 antibiotici utilizzati per debellarli. Per quanto riguarda il nostro Paese, la resistenza del batterio Klebsiella pneumoniae ai carbapenemi (antibiotici specifici, tra quelli di “ultima risorsa”) nel 2010 ha subito un aumento del 16%. Peggiore è la situazione nel 2011. Siamo in un punto critico. In Italia, la Giornata Mondiale degli antibiotici organizzata dall’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) e dall’ Istituto Superiore di Sanità, ha dunque una missione difficile da compiere. Lo slogan “Antibiotici, usali con cautela” dovrà sensibilizzare i cittadini e far loro comprendere che non sempre assumerli è necessario. Perché si rischia in un solo minuto, il tempo dell’assunzione, di gettare via anni di ricerca e sperimentazioni.

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