lunedì 21 novembre 2011

Il Garante della privacy: "più riservatezza su dati dei malati terminali ricoverati negli hospice"

di redazione
«Più riservatezza per i malati terminali, in caso di monitoraggio dell'assistenza sanitaria». E' quanto ha stabilito il Garante privacy ha dato parere favorevole allo schema di decreto del ministero della Salute, che istituisce il sistema informativo per il monitoraggio dell'assistenza erogata presso gli hospice, le strutture sanitarie residenziali per malati terminali. Nel suo parere, l'Autorità non ha formulato osservazioni poiché lo schema sottoposto alla sua attenzione aveva già recepito gran parte delle indicazioni fornite dall'Ufficio del Garante al ministero nel corso di riunioni e contatti informali.
Il sistema, realizzato e gestito dal ministero della Salute nell'ambito del Nsis, il nuovo sistema informativo sanitario, è costituito da una grande banca dati alimentata con informazioni fornite dalle Regioni, già prive di elementi identificativi diretti dei pazienti. Lo schema di decreto prevede infatti che nel sistema, in cui affluiscono una gran quantità di informazioni, anche di carattere sanitario come le caratteristiche dell'assistito, le prestazioni erogate, i dati sulla presa in carico e la conclusione della degenza, non siano presenti i nominativi dei pazienti, sostituiti da un codice univoco o resi anonimi.
Per garantire la riservatezza dei malati, spiega il Garante della privacy, «ministero e Regioni, nello svolgimento delle attività di monitoraggio dell'assistenza in materia di cure palliative, terapia del dolore, ma anche della spesa sanitaria, potranno accedere solo a dati aggregati. Anche gli operatori autorizzati a effettuare ricerche nel sistema potranno consultare solo dati non riferibili a singoli individui». I dati sanitari, inoltre, «dovranno essere trattati con tecniche crittografiche e conservati in archivi separati, mentre le informazioni sulle patologie degli assistiti saranno inintelligibili anche al personale autorizzato». Per quanto riguarda infine la trasmissione dei dati, lo schema di decreto prevede l'adozione di un protocollo sicuro e l'autenticazione bilaterale tra i sistemi, basata su certificati digitali emessi da una autorità di certificazione ufficiale. (Fonte: Adnkronos)

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