Alla notizia della possibile chiusura del Policlinico della Federico II, la reazione dei sindacati e del mondo politico non si è fatta attendere. "Da anni stiamo combattendo per risolvere il problema della mancanza di personale e di liquidità delle due aziende sanitarie universitarie napoletane della Sun e della Federico II, ma nessuno ci ha voluto ascoltare, ed ora a pagare le conseguenze di una cattiva gestione politica della Sanità pubblica, saranno gli ammalati e tutto il personale in carico nelle due aziende sanitarie". E' quanto afferma Gabriele Murgia, della Cisal Sanità e Università per la Campania, al quale abbiamo rivolto alcune domande.
Il nuovo Policlinico rischia di chiudere a dicembre. Cosa hanno fatto i sindacati per evitare che accadesse una cosa del genere?
"Anche io vorrei sapere cosa hanno fatto in questi anni i sindacalisti presenti all'interno del nuovo Policlinico, da loro non abbiamo avuto alcun sostegno alla nostra lotta. Mentre alla Seconda Università abbiamo fatto di tutto, il prossimo mese è previsto uno sciopero generale e già da tempo siamo in stato di agitazione, dal nuovo Policlinico non si è sentita la voce di un solo sindacalista, è una vergogna".
Cosa farà il sindacato per evitare la chiusura del nuovo Policlinico?
"Tutto il possibile. Anche le barricate sotto la sede della Regione Campania, Caldoro non ci ha mai ricevuti, ora dovrà farlo. Già lunedì convocherò una riunione straordinaria di tutti i sindacalisti della Cisal Università Napoli, cercando di coinvolgere tutte le sigle sindacali, per studiare una strategia comune di lotta al fine di evitare la chiusura di questo ospedale universitario".
Se da una parte i sindacati sono pronti a dare battaglia, dall'altra la politica alza la voce contro le "baronie universitarie", considerandole colpevoli di questo stato di cose. A Parlare è l'europarlamentare Enzo Rivellini, membro della commissione Sanità a Bruxelles.
On. perchè dal 2007 non si firmano i protocolli d'intesa tra Regione e Università?
"Ho letto e sentito molte inesattezze sulla mancata firma dei protocolli d'intesa, scritte dai giornali e dette dai medici. E' il mondo delle 'Baronie universitarie' che non vuole firmare la convenzione già firmata dal Ministro dell'Economia e della Salute. Non lo vuole perchè ci sono circa 500 milioni di debito accumulato dalle università che non vogliono accollarsi, scaricando tutto sulla Regione senza fare l'analisi di quanto accaduto prima".
Ci sono sprechi nella Sanità universitaria?
"Le rispondo con un esempio, nel mese di agosto ben 25 lavoratori operativi in un reparto del nuovo Policlinico, tra medici ed infermieri, pur avendo a disposizione 20 posti letto hanno negato al 118 la disponibilità di posti letto".
Di quale reparto si tratta e chi è il primario?
"Al momento opportuno farò nome e cognome di questo professore della Federico II che denuncerò alla Corte dei Conti. Si tratta di una situazione gravissima, in quel reparto, ad agosto, c'era un solo paziente ricoverato perchè parente di uno degli infermieri del primario. In momenti di crisi economica non si può passare sopra a cose del genere, occorre che tutti si ribocchino le maniche e facciano il proprio dovere, bisogna tirare la cinta, l'amministrazione da una parte e i professori universitari dall'altra".
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