domenica 13 novembre 2011

Scandalo Secondo Policlinico: "se nulla cambia, stop entro dicembre" l'allarme di Enzo Viggiani, direttore amministratico dell'azienda sanitaria

di Enzo Musella
"Se non arriva un elemento di novità nelle prossime settimane, arriveremo inevitabilmente al blocco dell'assistenza sanitaria, della didattica, della ricerca. Per fine anno, il nuovo Policlinico di Napoli rischia di chiudere". E' quanto dichiara Enzo Viggiani, direttore amministrativo dell'azienda sanitaria della Federico II.  Viggiani in questa intervista non usa giri di parole e va subito al dunque.
Quale è la situazione finanziaria dell'azienda sanitaria della Federico II?
"Non ho un euro in cassa. L’assenza di soldi e la velocità con i quali spendiamo quelli che ci arrivano è legata alla speranza di mantenere quanto più è possibile l’ordinario. Nel momento in cui c’è denaro in cassa verso subito la somma alle ditte che ci forniscono i servizi di lavanderia, mensa, vigilanza e così via, è l'unico modo, al momento, per tenere in vita questa azienda sanitaria.

A quanto ammonta il debito con le ditte che vi forniscono servizi?
"La cifra è alta, circa 27 milioni di euro. L’american Laundry che ci fornisce il servizio di lavanderia avanza 2,5 milioni di euro e non vengono pagati da aprile 2010. Le ditte di pulizie sono due, la M.Service che avanza 8,8 milioni di euro e la Smi.Esperia che deve avere 8 milioni di euro. Poi c'è la ditta Bifulco che avanza 800mila euro per la raccolta dei rifiuti speciali, poi c'è la Ep. di Pasquale Esposito, per la mensa che avanza 5 milioni di euro, e la Team Service che deve avere 2 milioni per la vigilanza".
Se le ditte si impuntano e incrociano le braccia?
"Devo chiudere l’ospedale. Queste aziende sono giunte ad un livello di esasperazione altissimo. Ciclicamente abbiamo avuto dei momenti di grandissima frizione con ognuna di loro e non ho nessuna difficoltà a dire che se fino ad oggi abbiamo avuto la possibilità di erogare l’assistenza che offriamo è per la buona volontà e la pazienza che questi signori manifestano. Ma non credo che la pazienza duri per molto. Queste aziende sono indebitati con le banche e hanno tensioni enormi con le loro maestranze, qui arrivano anche delegazioni delle organizzazioni sindacali che manifestano tutta la loro rabbia. Se non interviene una sorta di 'governo Monti', che imponga ad Università e Regione di firmare il protocollo d’intesa, da questa situazione non si esce. Se avessi la disponibilità di 191 milioni come previsto nel protocollo d'intesa ratificato dal governo centrale, potrei immettere liquidità in azienda, dare 2 milioni di euro a ciascuno delle aziende con le quali cooperiamo".

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