giovedì 29 dicembre 2011

Il "Crea" studia i sistemi biomedicali: Università e Ricerca unite nella lotta al tumore osseo

di Jacopo Di Bonito
La Ricerca e l’Università in prima linea nella lotta contro il tumore osseo. Il Centro di ricerche interuniversitario per i sistemi medici avanzati, diretto da Rolando Barbucci, professore di chimica generale dell'Università di Siena, oggi trasformato in Crea, Centro di ricerca sull'energia e l'ambiente, sta lavorando ad un progetto per la messa a punto e lo studio approfondito di sistemi biomedicali utili a debellare il tumore osseo. Finanziato per tre milioni di euro dal Ministero per l'istruzione, l'Università e la ricerca, il lavoro coinvolge anche l'Ateneo senese, con il Dipartimento di Fisica, accanto all'Università degli studi di Bologna e di Catania e all'Istituto Ortopedico Rizzoli (Ior) di Bologna.
“Il progetto - spiega Rolando Barbucci - va sotto il nome di Idrogeli compositi ibridi contenenti nano particelle ferromagnetiche per il trattamento di tumori ossei primitivi e secondari e prevede la sinergia di studiosi esperti in vari campi e settori disciplinari. Sostanzialmente, il progetto punta a studiare sistemi multifasici in cui almeno una fase è rappresentata da strutture che misurano meno di 100 nm, nano particelle ferro magnetiche, che, applicando un campo magnetico alternato, sono in grado di comportarsi come micro-robots per la trasmissione dell'informazione e il rilascio graduale e controllato del farmaco antitumorale”.
Profonda soddisfazione si legge nelle parole del Presidente del Crea, Michele Pollara, che ha dichiarato:” Il progetto rappresenta un valore aggiunto anche per la nostra struttura, che punta a collegare il mondo accademico e della ricerca con le esigenze delle imprese, grazie anche alla collaborazione di numerosi docenti dell'Università di Siena, quali Rolando Barbucci. Il Crea punta ad aprirsi sempre di più a tutte le università e le scuole toscane di alta formazione e con il nuovo nome abbiamo anche voluto ribadire la nostra autonomia dall'Università di Siena”.
“Il Crea - ha spiegato Pollara -  come era l'ex Polo universitario colligiano, è partecipato dall'ateneo senese, ma ha sempre avuto un bilancio autonomo e non ha finalità accademiche, proprie, invece, dei poli universitari. Il nostro obiettivo primario – ha concluso il presidente - è quello di acquisire maggiori competenze per qualificarsi nel centro Italia, andando oltre la dimensione locale; accogliere nuove professionalità e specializzazioni; sviluppare la ricerca nei settori energia e ambiente e valorizzare le apparecchiature tecniche a nostra disposizione”.




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