giovedì 29 dicembre 2011

Ticket ed esenzioni: “Patto Salute” tra ministero e Regioni

di Jacopo Di Bonito
La sanità italiana corre ai riparti. La preoccupante situazione nella quale versa l’azienda sanitaria nazionale impone un repentino cambio di rotta. Proprio per questo motivo il ministero della Salute e le Regioni si sono sedute intorno ad un tavolo per discutere del Patto di Salute. Reimpostare la compartecipazione alla spesa e all'esenzione per reddito in materia di ticket, è quanto scritto in una bozza di lavoro inviata in queste ore dal ministro Renato Balduzzi. Sul fronte ticket l'idea dunque è di reimpostare in modo unitario tutta la materia della partecipazione alla spesa e la relativa esenzione per reddito in modo da garantire un introito aggiuntivo di 2 miliardi di euro.
I nuovi interventi dovrebbero introdurre elementi di maggiore equità sociale graduando la partecipazione e le esenzioni in funzione del reddito equivalente del nucleo familiare. Gli assistiti dal Ssn, indipendentemente dall'età, si legge nel documento, “potrebbero essere assoggettati a forme differenziate di partecipazione alla spesa che tengano conto sia del reddito equivalente che della eventuale presenza di patologie o invalidità”. La nuova “riforma sanitaria” servirebbe a fare un po’ di chiarezza in una situazione assistenziale, come quella italiana, troppo spesso bistrattata.  
Allo studio di Governo e Regioni non ci sarebbe solo una reimpostazione del ticket, ma anche una rimodulazione dei tetti per la spesa farmaceutica. Sul tappeto c’è l’ipotesi elaborata dall’Agenzia italiana del farmaco di rimodulare i due tetti: abbassare al 12,1 per cento quello per la farmaceutica territoriale (con onere dello sfondamento a carico della filiera) e innalzare al 3,6 quello per la farmaceutica ospedaliera (onere di sfondamento a carico della filiera per il 35 per cento e delle regioni per il 65). I singoli interventi nel loro complesso dovrebbero assorbire le forme di partecipazione alla spesa già vigenti in campo nazionale, le economie connesse alla misura specifica della quota di 10 euro per ricetta per le prestazioni specialistiche e comprendere nuove forme di partecipazione alla spesa da determinarsi a livello nazionale per importo di manovra pari a 2.000 milioni di euro a partire dal 2014.





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