giovedì 29 dicembre 2011

Monti: «l'Italia è in recessione, ma abbiamo evitato una recessione esplosiva». Parte la fase "Cresci-Italia"

di Enzo Musella e Luigi Prozzillo
Dopo il decreto "salva-Italia" arriva il pacchetto "cresci-Italia". Così il presidente del Consiglio Mario Monti, nella conferenza stampa di fine anno, tenutasi questa sera, ha ribattezzato i provvedimenti allo studio del governo per avviare la cosiddetta "fase due" e rilanciare la crescita economica. Il premier nel tradizionale incontro annuale con i giornalisti ha parlato per quasi tre ore e ha risposto a 31 domande di 23 cronisti. La manovra "Salva Italia" potrà avere «effetti recessivi» ma «non fare la manovra avrebbe comportato rischi di una esplosione recessiva o recessione esplosiva». Ha esordito così il premier, Mario Monti durante la conferenza.
Quella varata dal governo «non è una manovra espansiva come dicono bene gli economisti o altri che sottolineano la recessione. È sensato, ma non dicono una cosa che coglie il momento storico: l'alternativa, cioè il non fare questa manovra, avrebbe comportato per l'Italia il rischio di un'esplosione recessiva». Ha detto il premier invitando tutti a ricordarsi «a come eravamo fino a pochi mesi fa. Noi - ha proseguito - abbiamo tenuto presente la stretta necessità e l'urgenza obiettiva e cioè ridurne l'impatto recessivo, il non farla avrebbe avuto un effetto ancora più recessivo facendo scoppiare il sistema». «Abbiamo avuto cura dell'equità - assicura quindi Monti - cercando di attutire gli impatti recessivi. Questo può non essere gradito ai titolari di patrimoni più tassati o tassati per la prima volta, ma il fatto di aver risparmiato il lavoro e l'impresa dai maggiori oneri gioca nel senso dell'equità e nel senso di moderare effetti recessivi».
«Faremo di tutto per evitare tensioni sociali». Lo ha sottolineato Monti - durante la conferenza stampa di fine anno rispondendo ad una domanda che proponeva un parallelo con la Grecia.
Insomma, si volta pagina. In arrivo la riforma del mercato del lavoro, ma di concerto con le parti sociali. Le prime misure saranno presentate entro il 23 gennaio prossimo, quando è in calendario un nuovo vertice europeo. Il premier ha inoltre citato l'ex premier Silvio Berlusconi e chiesto ai giornali più ottimismo. «Mi sorprende la popolarità del governo, ma i cittadini capiscono che i sacrifici sono per la dignità dell'Italia», ha aggiunto Monti.
Quella varata dal Governo «non è una manovra di per sé espansiva. Gli economisti - ha detto il premier - che dicono che può causare una recessione dicono una cosa sensata ma che non coglie la specificità del momento: l'alternativa non era tra una manovra espansiva e o potenzialmente recessiva, questo non era nel novero cose realistiche». «L'unica opzione alternativa reale - ha spiegato - era non fare una manovra, ma ciò avrebbe comportato per l'Italia rischi di recessione esplosiva o di esplosione recessiva. E questo sarebbe stato comunque peggio di una recessione tout court senza esplosione».
Insomma è  partita oggi la fase due del governo Monti, con un Consiglio dei Ministri incentrato sui temi della crescita e della competitività. Alla chiusura del consiglio tutti i Ministri e il Presidente del Consiglio non hanno rilasciato dichiarazioni su quanto deciso rimandando tutto alla conferenza stampa. Breve anche il comunicato sui lavori del Consiglio, incentrato tutto su alcune scadenze inderogabili, infatti, tenuto conto della scadenza dei termini per la delega in materia di politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro Catania ha presentato due provvedimenti. Il primo è un decreto legislativo che riordina, coordina e integra la normativa in materia di pesca e acquacoltura, al fine di consentire una corretta applicazione dei Regolamenti europei che definiscono gli obiettivi di quest’attività nei Paesi dell’Unione; il testo ha ricevuto il parere del Consiglio di Stato, della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari. Il secondo è uno schema di decreto legislativo che integra la normativa vigente (di recepimento della relativa direttiva europea) in materia di misure di protezione di vegetali e prodotti a base vegetale da organismi nocivi, integrando modalità e organizzazione dei controlli all’importazione. Sul testo, di cui è co-proponente il Ministro per gli affari europei, Moavero Milanesi, esprimeranno parere la Conferenza Stato-Regioni e le Commissioni parlamentari. Entrambi i provvedimenti sono stati accolti dal Consiglio dei Ministri. In seguito il Consiglio ha approvato, su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Passera, un regolamento teso a conseguire una più razionale organizzazione di alcuni Uffici marittimi periferici nel Lazio, in Puglia, in Campania, nelle Marche, in Sicilia e in Sardegna (in particolare Civitavecchia, Barletta, Capri, Ponza, Porto San Giorgio, Sant’Agata di Militello, Ostia e Cagliari), al fine di equilibrarne compiti ed efficienza dell’azione di controllo rispetto all’importanza dell’area marina, al volume dei traffici, ai flussi turistici e ai fattori antropici. Sono stati prorogati due stati d’emergenza per due mesi, causati dai problemi di traffico e della mobilità, per i Comuni di Messina e Mestre. Previa relazione del Ministro dell’interno, Cancellieri, il Consiglio ha preso in esame la situazione concernente lo smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Roma ed ha deciso di mantenere lo stato di emergenza ambientale per evitare interruzioni nell’attuale ciclo di smaltimento e impedire il rischio d’irreparabili pregiudizi alla salute dei cittadini. Infine il Ministro Passera ha proposto come Direttore generale dell’Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali il dottor Pasquale de Lise e il Consiglio ha accettato. Oggi, invece, ha parlato alla conferenza stampa di fine anno il Presidente del Consiglio Monti. Il Presidente ha iniziato la conferenza ringraziando i giornalisti passando poi nel confermare l’importanza della manovra economica da poco approvata dichiarando che la terza forza economica dell’Unione Europea non poteva non mettere in sicurezza i propri conti pubblici, e che non esistono una fase uno e una fase due nel progetto del governo, ma, bensì un unico piano di lavoro. Il primo ministro Monti specifica che la fase di crescita non si farà con i soldi pubblici perché lo Stato non ha fondi sufficienti, la crescita verrà da una profonda ristrutturazione dello Stato tramite liberalizzazioni, concorrenza, stimolo del capitale umano tramite l’università e la ricerca, e la riforma del mondo del lavoro e che questi provvedimenti non solo faranno crescita ma porteranno più equità. Monti durante la conferenza ha ritenuto doveroso ringraziare tutti gli economisti per i “buoni” consigli ricordando che anche lui conosce qualcosa di economia. Il Presidente continua la sua conferenza rivestendo per un attimo i panni del professore spiegando il momento economico e la curva annua fra il differenziale di rendimento tra i Btp e i bund. Il professor Monti dichiara di non aver pronte misure specifiche già da oggi perché ancora in lavorazione, ma, è pronta la logica dei provvedimenti che saranno presi entro il 30 gennaio. Il progetto prevede liberalizzazioni e concorrenza sullo stesso piano, prendere degli spazi a qualcuno per darne più ad altri, lavoro, con possibile nuovo contratto unico con più lavoro e meno precariato, e ammortizzatori sociali, con ammodernamento e più tutela con flessibilità. Entro il 30 gennaio pronto anche un piano per il Sud per favorire la crescita nel meridione in accordo con l’Unione Europea. 


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