lunedì 26 dicembre 2011

Sun: protesi mammarie Pip pericolose per la salute delle donne? “Vanno espiantate in ogni caso”, affermano gli specialisti francesi

di Jacopo Di Bonito
Le protesi mammarie Pip spaventano la sanità europea. I medici di Francia ed Italia in queste ore si stanno interrogano sulla possibilità di consigliare un espianto preventivo per tutte le pazienti portatrici. Le protesi Pip, soggette al deterioramento, potrebbero infatti causare gravissimi danni per la salute delle donne. Per fare chiarezza sulla problematica che colpisce da vicino circa 4mila pazienti italiani il Reparto di chirurgia plastica della Seconda università di Napoli (Sun) ha aperto, quest’oggi, i suoi ambulatori alle pazienti portatrici delle protesi al seno Pip (Poly implants prothese).
Il Reparto, diretto dal dott. Francesco D’Andrea, si rivolge prevalentemente alle pazienti che si sono sottoposte a interventi di aumento del seno mediante inserimento di protesi Pip e a tutte le donne che non sono a conoscenza del nome della casa produttrice delle protesi impiantate.Il fenomeno – precisa D’Andrea in una nota -  riguarda solo le pazienti portatrici di protesi francesi di marca Pip e in particolare quelle prodotte negli anni 2001-2010. Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che pongono in correlazione l'insorgenza di tumori o patologie gravi con l'impiego delle protesi Pip. L'unico dato certo è che tali impianti protesici sono stati prodotti utilizzando un tipo di silicone non conforme all'uso medico e sono risultati più suscettibili al deterioramento e alla rottura rispetto agli altri. Vanno dunque evitati – ha concluso il direttore -  inutili allarmismi, ma in via cautelativa è consigliabile un’attenta valutazione clinica e se necessario strumentale di queste pazienti, per la programmazione di un corretto iter diagnostico-terapeutico”.
Se in Italia il problema delle protesi Pip divide ancora il mondo della sanità, in Francia Xavier Bertrand, ministro del Lavoro e della Salute francese, e Nora Berra, segretario di Stato per la Sanità, hanno dichiarato, mediante comunicato ufficiale del ministero, di espiantarle anche in assenza di evidenza clinica di deterioramento dell'impianto. “La decisione – recita il comunicato -  dovrà essere presa insieme al proprio medico e anche se non ci sono evidenze di aumentato rischio di cancro nelle donne con protesi Pip rispetto ad altre protesi, i pericoli connessi riguardano rotture che possono portare a reazioni infiammatorie, rendendo difficile l'espianto”.
Ma la verità non è per tutti la stessa. Basta superare il confine e le indicazioni riguardo questo tipo di allarme sono del tutto diverse. Secondo l’Istituto svizzero Swissmedic, infatti, non ci sono dati scientifici che indichino un maggiore rischio di cancro e per questo motivo non viene consigliata, al momento, la rimozione a titolo preventivo delle protesi mammarie Pip.
Dunque le voci in campo sembrano recitare copioni diversi. Da un lato la preoccupazione di Francia ed Italia, dall’altro la tranquillità della Svizzera, disposta a rivedere le proprie scelte solo dinanzi a dati scientifici concreti.



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