venerdì 27 gennaio 2012

Lavorare più di undici ore al giorno fa male. Si rischia la depressione

Lo studio è stato svolto prendendo in esame un campione di circa 2000 dipendenti pubblici britannici di mezza età
di Valeria Pollio
Diffuso malessere psicofisico, stanchezza, dolori muscolari, calo delle difese immunitarie iperattività, depressione e ansia, irritabilità, problemi all’apparato digerente, incapacità di esprimersi correttamente, sono solo alcuni dei sintomi dello “stress da lavoro”. Si tratta di una vera e propria patologia che prende di mira soprattutto i dipendenti che dedicano più di undici ore al giorno al lavoro, rispetto a coloro che svolgono un’attività lavorativa per 7-8 ore. A rivelarlo è una ricerca made in Gran Bretagna, pubblicata on-line su “Plos One” e firmata da Marianna Virtanen del Finnish Institute of Occupational Health e dell'University College di Londra.
Lo studio è stato svolto prendendo in esame un campione di circa 2000 dipendenti pubblici britannici di mezza età. Tenendo conto delle abitudini e degli stili di vita di ogni singolo dipendente, nonché il tipo di lavoro svolto, è stato rilevato un nesso tra depressione e surplus di lavoro. “Benchè occasionalmente lavorare più tempo possa aver apportato benefici a livello individuale e per la società, è importante riconoscere che lavorare per troppe ore è associato a un aumento del rischio di depressione maggiore”- scrive la Virtanen -. Il gruppo di ricercatori britannici è convinto del fatto che tale studio, nonostante ci siano state altre ricerche sul nesso stress e lavoro, è l’unico ad aver stabilito un numero di ore-limite. La durata del super-lavoro adesso è standardizzata: massimo undici ore, dopodiché scatta lo stress. A rischio, dunque, l’umore e la salute di chi fa gli straordinari, di chi non riesce più a gestire delle situazioni che superano le proprie capacità. Lo stress, potrebbe con il passare del tempo, compromettere seriamente l’efficienza sul lavoro, oltre a favorire una condizione precaria di salute psico-fisica. I dati più recenti dell’INAIL sui casi di stress da lavoro, per quanto riguarda l’Italia, hanno visto su 4000 denunce presentate nel corso degli ultimi 10 anni 500 casi riconosciuti. nel 64% dei casi è stato riconosciuto un indennizzo in denaro, nel 27% è stata concessa un’inabilità temporanea al lavoro (con o senza indennizzo) e nel 9% dei casi una rendita. I più colpiti da stress lavoro correlato sono gli uomini (60%) e la fascia d’età più coinvolta è quella che va dai 46 ai 55 anni. Il settore più colpito risulta essere il terziario, a seguire Pubblica Amministrazione e industria.

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