venerdì 27 gennaio 2012

Medicina innovativa: a Siena l’occhio si cura con il “Fentolaser”

Dal Policlinico Santa Maria alle
 Scotte di Siena arriva il “fentolaser”

di Marina Ranucci
L’innovazione tecnologica "impazza" in campo medico. Macchinari sempre più sofisticati vengono utilizzati in ambito chirurgico, per facilitare e rendere ulteriormente precisi gli interventi, come la chirurgia corneale e refrattiva dell’occhio. Infatti, al Policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, è stato introdotto l’uso di un potente apparecchio: il “fentolaser”.
Questo strumento, utilizzato dalla clinica Oculistica e quella Oftalmologica permette, negli interventi di correzione visiva e nei trapianti di cornea, di migliorare la metodica, consentendo una maggiore precisione chirurgica, ed una più rapida guarigione e sicurezza del decorso post-operatorio per i pazienti, assicurando anche una minore presenza di astigmatismo chirurgico dopo l’intervento. «Abbiamo effettuato un grosso investimento - afferma Paolo Morello, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese - per garantire ai nostri pazienti il meglio della tecnologia oggi disponibile, e che permette ai nostri oculisti di potenziare ulteriormente le possibilità diagnostiche e terapeutiche». I primari della struttura sono entusiasti della nuova apparecchiatura e del suo ausilio negli interventi agli occhi. «Si tratta del primo laser - spiega Aldo Caporossi, direttore dell’Oculistica di Siena - che con un’azione fotoablativa riesce a produrre piani di taglio sul tessuto corneale con estrema precisione e profondità, consentendo una fotoablazione con il laser ad eccimeri (ovvero di “molecole eccitate”con cui la luce laser viene prodotta) per la correzione dei difetti della vista. Il fentolaser ha cambiato la tecnica chirurgica del trapianto perforante, sostituendosi al trapano manuale» conclude, Caporossi. Insomma uno strumento che riesce ad essere adoperato anche per i delicati interventi di trapianto. «In un’unica sala operatoria – afferma Paolo Morello, direttore dell’Aou di Siena - abbiamo, in questo momento, la potenzialità di un laser ad eccimeri per la chirurgia dei difetti di vista di ultima generazione, il nuovo Fentolaser per la tecnica refrattiva con doppio laser per i trapianti lamellari e perforanti e una postazione chirurgica con microscopio operatorio per l’immediato passaggio dal tempo laser al tempo chirurgico. Ed è importante ricordare che – continua Morello - la procedura refrattiva, che prende il nome di tecnica a doppio laser “J lasik”, favorisce un recupero molto più rapido della tecnica di superficie classica, senza sintomi dolorosi». Insomma il policlinico senese può finalmente beneficiare di uno strumento in grado non solo di modellare la superficie della cornea, ma anche di sezionarla in vari strati con la massima precisione. Il “fentolaser” permette trapianti corneali perfetti, sia a tutto spessore, sia a spessore parziale, riducendo i rischi chirurgici e migliorandone il risultato funzionale. 

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