lunedì 16 gennaio 2012

PRIMO PIANO - Costa Concordia, ora si rischia il disastro ambientale

Nella nave della morte si cerca ancora

di Jacopo Di Bonito
Sono trascorse 72 ore dal disastro che ha visto la nave da crociera Concordia affondare davanti all'isola del Giglio. Da ben 4320 minuti i 16 dispersi sono ancora abbordo. Troppo per continuare a sperare di ritrovare ancora qualcuno vivo. La nave della morte continua a scivolare in un fondale di oltre 70 metri. Troppo pericoloso andare oltre, anche per gli specialisti del reparto Saf dei Vigili del Fuoco che di fiducia ne hanno poca, rimane solo un barlume di speranza per continuare comunque le ricerche. ”Tutti fuori, la nave si muove”, è l’allarme lanciato dalla Guardia Costiera. I sub vengono richiamati, un elicottero li allontana dalla nave maledetta, mettendo la parola fine alla possibilità di trovare nuova vita all’interno dello scafo.
Le ricerche si interrompono con il sopraggiungere della notte. E’ troppo pericoloso stare lì, la nave potrebbe sprofondare da un momento all’altro. Il tempo del dolore è appena iniziato con la quarta nottata di attesa.
Da nave dei desideri, a bara di ferro in fondo al mare, e tutto in appena 72 ore. Il destino toccato al Concordia è atroce. Quella che doveva essere una rilassante crociera si è trasformata, per una scellerata manovra, in un’immane tragedia.
Lontano dal mare, rinchiuso nel carcere di Grosseto, il capitano Francesco Schettino piange disperato, ma ormai è troppo tardi. Il comandante Schettino viene scaricato anche dal suo stesso armatore: “le procedure che sono state adottate – si legge in una nota di Costa Crociere - non hanno rispettato le rigide disposizioni documentate e di addestramento. Il comandante ha preso un’iniziativa di sua volontà che è contraria alle nostre regole di comportamento scritte e certificate. La manovra non era approvata, né autorizzata" .
Su un solo punto l'armatore difende l'operato del suo comandante: i soccorsi: "Per quanto riguarda il soccorso, testimonianze interne indicherebbero che il comandante ha fatto quel che doveva".
 L’inchiesta della magistratura sta procedendo senza sosta e domani, o al massimo mercoledì il responsabile dell’assurda bravata verrà ascoltato in Procura.
Ma la tensione non molla la presa sul luogo del disastro. Una macchia di gasolio è stata notata attorno ad uno dei serbatoi. La corsa contro il tempo adesso è volta ad evitare, almeno, il disastro ambientale.  "La Costa Concordia dovrà presentare entro 48 ore un progetto per lo svuotamento dei serbatoi e entro 10 giorni il piano per la rimozione della scafo". E' quanto afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che punta il dito contro la Costa Crociere. “La situazione è difficile e drammatica a cominciare dal fatto che ci sono ancora persone disperse e non sappiamo se siano ancora nella nave - tuona Enrico Rossi - poi ci sono problemi di carattere ambientale che si stanno profilando all'orizzonte, sversamenti di gasoli denso. Credo – conclude Rossi -  che ci sia ancora molto da fare, comunque impostato in maniera corretta”.



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