Disastro Concordia: i conti non
tornano, i dispersi sono 29
di Jacopo Di Bonito
I calcoli non tornano. Il conteggio dei dispersi è sbagliato. Secondo la prefettura di Grosseto mancherebbero all’appello 29 persone, e non 16 come si credeva fino a ieri sera. Nella nave del terrore ci sarebbero, il condizionale è d’obbligo, ancora 4 membri dell’equipaggio e ben 25 turisti, di cui 10 tedeschi e 6 italiani.
A rivelarlo è Mario Brusco, comandante generale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera, intervenuto nella tarda serata di ieri a Porta a Porta, su Raiuno.Si aggrava quindi ulteriormente il bilancio dei dispersi ancora intrappolati all’interno del Concordia. “I sub – spiega il comandante della Guardia Costiera - hanno ispezionato buona parte del relitto, anche se ci sono zone dello scafo nelle quali nessuno è riuscito ad arrivare. Esiste – conclude Brusco - ancora una piccola speranza di ritrovare persone in vita”. Sono trascorse oltre 72 ore dal momento del disastro, ma l’orologio delle certezze sembra essersi fermato a quegli interminabili minuti in cui Costa Concordia sbatte contro gli scogli.
Il numero dei dispersi è cambiato più volte, le dichiarazioni contrastanti dei superstiti, le accuse della magistratura e la minaccia del disastro ambientale. Una brutta storia alla quale sembra impossibile mettere la parola fine.
Il Concordia sembra sonnecchiare, quasi immobile, sulle coste del Giglio, ma non è così. Secondo gli esperti, il “gigante di ferro” è in continuo movimento e da un momento all’altro potrebbe scivolare in una fossa d’acqua profonda 70 metri . La situazione, in questo caso, diventerebbe ancora più nera, le ricerca dei superstiti inutile ed il recupero del gasolio impossibile.
Una nuova notte è terminata alle “pendici” del Concordia, e con le prime luci del mattino sono riprese anche le operazioni dei soccorritori, che con l’esplosivo si sono fatti largo tra le lamiere dello scafo naufragato. Le zone della nave da perlustrare non sono finite, il relitto potrebbe riservare nuove sorprese.
Si moltiplicano intanto i capi di accusa contro il comandante Francesco Schettino, scaricato anche da Costa Crociere, che parla di “una manovra errata e rischiosa, della quale l’armatore non era al corrente”, e da indiscrezione sembrerebbe che il comandante era ubriaco al momento dell'impatto con la scogliera..
Il lavoro della magistratura è appena incominciato. Le domande a cui dare risposta aumentano di giorno in giorno. Il Concordia troppo vicino alla costa, il pericolo scogli sottovalutato, la brusca manovra per arenare la nave, ed ancora il mancato allarme, il comandante che abbandona lo scafo prima della evacuazione totale e si rifiuta di risalire a bordo, le scialuppe di salvataggio incastrate, i salvagente scarichi ed il tentativo di far credere ai passeggeri che uno squarcio di 70 metri fosse solo un piccolo problema elettrico.
Mentre il Concordia cola a picco, velocemente vengono a galla tutte le incongruenze di questa immane tragedia.
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