venerdì 17 febbraio 2012

CRONACA . MALASANITA' - Si finge malata per cinque mesi, ma lavora nel suo studio privato

Nei guai un’oculista dell’Asl di Siena   

di Jacopo Di Bonito
Foto, video e pedinamenti. La Guardia di Finanza di Siena ha utilizzato tutti gli strumenti in suo possesso per tirar fuori l’ennesimo caso di truffa ai danni dello Stato. Un’oculista in servizio presso l’Asl e l’Inail di Siena, che per lo Stato era malata da ben cinque mesi, è stata sorpresa ad esercitare nel suo studio privato proprio nei giorni di malattia. La donna aveva la certezza di farla franca grazie ai certificati di malattia ottenuti dal suo medico curante, che avrebbero anche comportato l’esonero dall’obbligo di presenza in casa negli orari previsti per le visite fiscali.
Lo studio privato funzionava a pieno ritmo. Dieci visite al giorno, con costi che si aggiravano mediamente sui 100 euro a paziente. Insomma, facendo un rapido calcolo l’oculista a fine mese incassava non solo i soldi dello studio privato, assolutamente sacrosanti, ma riceveva anche il suo stipendio statale.
Gli uomini delle Fiamme Gialle hanno messo fine a questo volgare teatrino presentandosi nello studio privato della donna, che una volta scoperta, ha ammesso tutto ed ha consegnato le agende e le ricevute fiscali per le prestazioni specialistiche prestate nella sua struttura.
I finanzieri in queste ore stanno lavorando anche sul calcolo dei danni all’Erario. Sembra, da un primo riscontro, che la scenetta quotidiana recitata dalla donna sia costata allo Stato migliaia e migliaia di euro, infatti, l’ammontare del danno è costituito di fatto dagli stipendi erogati dalla Asl nei confronti dei professionisti, un paio secondo quanto riferito dagli inquirenti, che l’hanno sostituita nei periodi in cui si dichiarava malata. Non è invece indagato il medico che le ha stilato i certificati di malattia: trattandosi di certificazioni inerenti lo stato psicologico, non è stata individuata una responsabilità a lui ascrivibile.
Dopo la scoperta dei falsi invalidi e dei finti ciechi, ecco arrivare sulla scena nazionale un nuovo tipo di truffa: il finto malato.
Nel “La Città del Sole, Tommaso Campanella, assicurava che il privato rischia di  trasformare l’uomo in un “rapace” pubblico. Probabilmente, per archiviare questa triste storia non serve scomodare la filosofia, ma dire semplicemente che ci si trova dinanzi ad caso di pura disonestà.



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