venerdì 17 febbraio 2012

CULTURA - Roma : “Lux in Arcana”, mostra dell’Archivio Segreto Vaticano ai Musei capitolini


Gli atti segreti del processo a Giordano Bruno pubblicati sul Web

di Marina Ranucci
Un evento di grande rilevanza culturale e mediatica senza precedenti. Per la prima volta nella storia, documenti segreti custoditi gelosamente per 4 secoli nell’Archivio Segreto Vaticano, saranno esposti ai Musei Capitolini di Roma da marzo a settembre 2012. La straordinaria mostra “Lux in arcana - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela” pubblicherà anche sul web scomuniche, lettere cifrate, manoscritti, codici e antiche pergamene.
Tutto per raccontare la storia attraverso le sue fonti originali. Tra le centinaia di documenti rimasti segreti, sarà reso pubblico anche un estratto del processo a Giordano Bruno, proprio in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta sul rogo a Campo dè Fiori il 17 febbraio 1600, a causa delle sue convinzioni giudicate eretiche dal Tribunale dell’Inquisizione romana. Un evento che sa di eccezionale perché, oltre alla segretezza dei documenti, si tratta di un estratto del processo i cui atti integrali sono andati perduti, forse mandati al macero insieme agli altri processi del Sant’Uffizio, prima che gli archivi romani, trasferiti a Parigi per ordine di Napoleone nel 1810, venissero restituiti alla Santa Sede tra il 1815 e il 1817. Del dossier infatti, ne resta solo un “sommario”, contenente estratti del fascicolo processuale. E dal 29 febbraio, grazie alla partnership tecnologica di Accenture (Azienda Globale di Management Consulting, Technology and Outsourcing) una sofisticata applicazione, sviluppata appositamente per l’Archivio Segreto Vaticano in questa occasione, consentirà di inquadrare con il proprio computer, tablet o smartphone la statua di Giordano Bruno a Campo dè Fiori e vedere nello schermo accendersi il rogo, aprire i documenti collegati al processo del filosofo e rivivere con video e ulteriori approfondimenti, la vita e le idee del frate domenicano. Insomma, dall’archivio segreto papale direttamente ad internet. Per una consultazione di pubblico dominio. E pensare che gli atti originali del processo romano contro il filosofo Giordano Bruno non sono mai stati rintracciati. Anche perché, dopo il trasferimento a Parigi per volere di Napoleone Bonaparte, i documenti venivano distrutti in minutissimi pezzi, macerati in acqua e poi venduti ad una locale fabbrica di cartoni. All’epoca infatti, la documentazione criminale, veniva giudicata priva di valore storico e, lesiva per i discendenti delle persone condannate, quindi andava subito al macero. Solo nel 1886 il benedettino Gregorio Palmieri, secondo custode dell’Archivio Vaticano, ritrovò negli Armadi delle Miscellanee, un volume privo di segnatura archivistica, che riportava un compendio (summarium) del processo originale. Il ritrovamento però, venne mantenuto segreto. Nel terzo millennio, il Sommario, con i suoi continui riferimenti ai perduti atti, potrà essere consultato comodamente da casa su internet, permettendo la conoscenza di una vicenda inquisitoriale del ‘500, divenuta simbolo storico della contrapposizione tra la libertà e autorità della Chiesa, ritenuta inconciliabile e punita attraverso il rogo.

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