mercoledì 24 agosto 2011

Guido Trombetti replica a Giovanni Persico.

Guido Trombetti, Assessore all'Università della Regione Campania - replica a Giovanni Persico, preside della facoltà di medicina della Federico II. "A settembre il Policlinico si fermerà". Il titolo d'apertura del "Roma" di ieri ha sollevato polemiche e preoccupazioni. Per fare chiarezza sul delicato argomento abbiamo raccolto il parere dell'Assessore all'Università della Regione Campania, Guido Trombetti.
"Preferisco parlarle di argomenti concernenti la Sanità universitaria ed evitare di addentrarmi in competente che non mi competono - afferma Trombetti - inoltre confrontare i Policlinici con gli ospedali è un errore. L'assistenza che viene praticata nei Policlinici è funzionale alla didattica e alla ricerca scientifica. Nei due Atenei napoletani seguiamo oltre 15mila studenti, senza calcolare gli specializzandi - incalza l'Assessore - questa è una riflessione importante per instaurare un discorso serio e già più volte, egregiamente, trattato dal "Roma". Precisiamo innanzitutto un punto, ad agosto i Policlinici non sono chiusi, al contrario continuiamo a garantita assistenza, ed è una notizia che avete scritto voi. Attualmente abbiamo in carico oltre 200 pazienti e il pronto soccorso di ginecologia è in piena attività.
Quindi i Policlinici napoletani ad agosto sono chiusi all'80% perchè non ci sono studenti?  
"E' così. Ad agosto non ci sono studenti ed è più che normale autorizzare le ferie al personale proprio in questo periodo. Insomma, i Policlinici esistono perchè ci sono gli studenti e grazie a loro c'è l'assistenza e la ricerca, altrimenti non avrebbero ragion d'essere, fatta eccezione per la ricerca scientifica". 
Il preside della facoltà di Medicina della Federico II afferma che a settembre il nuovo Policlinico chiuderà per mancanza di personale, che ne pensa?
"Non ci troviamo in queste condizioni. Posso preannunciarle che entro il mese di settembre verranno firmati i protocolli d'intesa che regolano i rapporti finanziari tra Università e Regione. Un momento epocale che si attende dal 2007 e che di fatto metterà a disposizione dei due Atenei napoletani somme di denaro sufficienti per operare al meglio. Fino ad oggi c'è il blocco delle assunzioni e si fa ricorso allo straordinario, i soldi si spendono lo stesso e la qualità di lavoro, per forza di cose, è peggiore. Insomma bisogna razionalizzare le spese". 
Mentre il Cardarelli sborda di pazienti ricoverati sulle barelle, nei Policlinici napoletani ci sono 1380 posti letto vuoti. Non è un paradosso?
"E' paradossale. Ma non dipende dai due Policlinici, per due ordini di motivi. Il primo e pratico, ogni giorno comunichiamo alla centrale operativa del 118 il numero di letti disponibili per le varie specialità; il secondo è tecnico, ci sono alcune emergenze che non possiamo trattare perchè non siamo dotati di un reparto d'emergenza".
Allora, perchè non realizzare reparti di pronto soccorso all'interno dei due Policlinici?
"Sarebbe eccezionale. Per una clinica universitaria far fare tirocinio ai nostri studenti in un reparto d'emergenza sarebbe non solo auspicabile, ma enormemente formativo. Ma come sempre bisogna fare i conti con  le risorse economiche disponibili e in piena crisi economica nazionale e mondiale, è una prospettiva difficile nel breve".