martedì 30 agosto 2011

Intervista a Ciro Mauro, direttore dell'Unità di terapia intensiva cardiologica del Cardarelli

di Enzo Musella
E' esplosa come ogni l'emergenza barelle in terapia intensiva coronarica del Cardarelli ed è così in tutti i reparti del più grande nosocomio del Mezzogiorno. Sono oltre 100 i pazienti che al Cardarelli ogni giorno vengono ricoverati su una lettiga.
Un'emergenza che col passare degli anni è rientrata in sorta di ordinaria amministrazione.
Ma vedere pazienti in pericolo di vita, infartuati gravi, ricoverati su una lettiga va oltre lo scandalo, oltre lo sdegno, è incivile.
Un argomento delicato che affrontiamo con Ciro Mauro direttore dell'Unità di terapia intensiva cardiaca del Cardarelli.
"L'emergenza barelle al Cardarelli è una costante. Anche all'Utic avete pazienti barellati? Come si potrebbe risolvere il problema?
"L'emergenza barelle al Cardarelli è una costante ma questo non ci fa sentire una cardiologia di serie (B) anzi dimostra che il nostro attuale sistema di assistenza funziona e bene, anche alla luce dei risultati ottenuti, inoltre l'ottima collaborazione con la cardiochirurgia del Monaldi ci consente di avere tempi rapidi di intervento per problematiche cardiochirurgiche. Ritornando alle barelle al Cardarelli, noi non rifiuteremo mai un malato in emergenza, il primo obiettivo è quello sanitario e non alberghiero come qualcuno crede".
Al Monaldi è stata inaugurato una Utic all'avanguardia. Non era più utile aprire un pronto soccorso cardiologico?
"Senza dubbio sarebbe stato meglio, non solo al Monaldi ma anche alla Federico II che dispone di due Utic. Tre i vantaggi. In primis avremmo ottenuto una migliore assistenza al cardiopatico, evitato le barelle nel reparto che dirigo e il conseguente decongestionamento del 118".
Nella sua reparto il personale e le attrezzature mediche sono sufficienti?
"Attualmente facciamo il possibile. E' in fase di allestimento una seconda sale di emodinamica e laboratorio di elettrofisiologia, ma non è ancora pronta. Nonostante tutto da dicembre 2010 effettuiamo impianti definitivi di pace-maker".
Quali sono le tre richieste più urgenti che chiederebbe alla Regione a salvaguardia della vita dei suoi pazienti?
"Chiederei al presidente della Regione Campania un tavolo tecnico al quale devono essere presenti i reali operatori dell'emergenza cardiologica, solo così si possono comprendere i problemi del reparto che dirigo ed ottenere il potenziamento delle risorse umane e tecnologiche indispensabili per la salvaguardia della salute pubblica"

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