lunedì 19 settembre 2011

Giustizia e amnistia: il 21 settembre convocazione straordinaria del Senato per la giustizia e l’amnistia

di Luigi Prozzillo
Mercoledì prossimo 21 settembre il Senato, in sessione straordinaria per iniziativa di un terzo dei suoi componenti, dedicherà un’intera seduta di lavori, alla presenza del Ministro della Giustizia Nitto Palma, sul problema della giustizia e delle carceri, sollevato a più riprese dai Radicali. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama.
Ad accompagnare la seduta straordinaria del Parlamento che si apre con la sessione straordinaria del Senato, dal 14 settembre, Marco Pannella ha ripreso la sua iniziativa nonviolenta di sciopero della fame e della sete.

Al centro della battaglia di Pannella e dei Radicali Italiani l'emergenza carceri, la riforma della giustizia e l'amnistia.
La seduta straordinaria del Parlamento verterà sull’ordine del giorno Radicale di amnistia e indulto, depenalizzazione e decarcerizzazione per la Riforma strutturale della Giustizia e il rientro nella legalità costituzionale della Repubblica italiana.
La lotta nonviolenta dei Radicali Italiani per la giustizia e l’amnistia inizia il 14 agosto scorso e ha visto come suo apice lo sciopero totale della fame e della sete di 2400 persone. Alla lotta dei Radicali a fatto seguito la richiesta di 165 Senatori  autoconvocati firmatari della mozione Radicale. Sono state raccolte, inoltre, le firme necessarie anche per l’autoconvocazione della Camera dei Deputati. Il padre della lotta Radicale per la giustizia e l’amnistia per la Repubblica Italiana, Marco Pannella, teme che mercoledì il Senato continui a permettere il proseguirsi della flagranza criminale in cui lo Stato partitocratico opera impunemente ormai da decenni, contro diritto internazionale, europeo, costituzionale italiano. Altro timore di Pannella è che non si vuole comprendere e soprattutto consentire di informarne l’opinione pubblica sul perché, gli obiettivi e il valore dell’amnistia. Il leader Radicale vuole fare intendere che l’amnistia non solamente interromperebbe la flagranza di un comportamento assolutamente criminale dello Stato partitocratico in concreto, contro lo Stato di Diritto e la Repubblica democratica, contro centinaia e centinaia di migliaia – anzi di milioni – di persone. In sintesi contro i Diritti Umani, con responsabilità che dovrebbero essere giudicate e condannate dalla Corte Penale Internazionale e non solamente costituirebbe il solo provvedimento atto ad avviare in modo irreversibile da subito il processo di riforma della Giustizia, del Regime partitocratico, sovraffollata e disastrata almeno quanto le sue immonde carceri, contro legalità internazionale, legalità e la giurisdizione europee, la stessa Costituzione, come il Presidente della Repubblica ha perentoriamente pubblicamente dichiarato, le leggi e i codici italiani ma libererebbe il Paese, lo Stato e la società italiani dalla repellente, totalizzante atmosfera e realtà da cloaca ammorbante, letteralmente pestifera, carogna della Repubblica, dopo esser stata ridotta a metamorfosi vincente, erede del precedente ventennio partitocratico e non della sua liberazione dal nazifascismo - ma non da ogni altra illusoria, mortale utopia che ha reso tragico il secolo precedente, e già ipoteca del secolo che viviamo

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