mercoledì 28 settembre 2011

I ragazzi di Bucarest a Napoli: ecco gli artisti strappati alla strada

di Jacopo Di Bonito
“Un naso rosso contro l’indifferenza”. La fondazione circense Parada, da anni impegnata nel sociale, fa tappa a Napoli, ospite, questo pomeriggio, del Teatro tenda Eden dell’Edenlandia.Quando si dice Parada non ci si può limitare a parlare di circo o di abilità circensi. La storia nasce agli inizi degli anni ‘90, quando Miloud Oukli, clow francese, decise di mettere su una fondazione che aiutasse i bambini poveri di Bucarest, quelli che vivevano nei tombini: gli stessi che sniffavano la colla per non avvertire la fame.

Miloud Oukli tentò di trasmettere loro la passione per il circo, per le abilità clownensi, per la magia; con la speranza di far rinascere in ogni bambino quel desiderio di vita, che troppe volte sembravano aver perso.
Dal 1992 ad oggi molto è cambiato. La fondazione è cresciuta, trasformando in veri e propri artisti gli stessi ragazzi strappati alla strada. La missione di Miloud Oukli però non è finita, come recita wikipedia, ci sono ancora molti ragazzi che hanno bisogno di lui. Il teatro Eden è gremito di gente. Il sipario è ancora chiuso. I posti a sedere sono ultimati. Alcuni bambini indossano un buffo naso rosso, altri ridono divertiti. L’atmosfera nasconde qualcosa di magico. Una voce annuncia l’imminente inizio dello spettacolo. D’improvviso, il silenzio. Gli occhi rivolti verso il palcoscenico. Ecco una melodia. Cinque persone in scena. Quattro distese in terra con una triste maschera bianca sul viso, una vestita da clown che si avvicina loro con una valigia marrone. La apre. Birilli colorati, palline da giocoliere e trucchi di magia. I ragazzi sembrano apprezzare. La maschera bianca va via. La storia dei “Ragazzi di Bucarest” (così amano farsi chiamare) può finalmente iniziare. Lo spettacolo va avanti tra prove di equilibrio, di abilità, tra piramidi umane e giochi con il pubblico. Gli spettatori apprezzano, i bambini sono divertiti, i genitori sorridono.
Poi però tutto finisce. E’ l’ora dei saluti. I “ragazzi di Bucarest” scendono dal palco, prendono la mano destra di alcuni spettatori e l’appoggiano sul loro petto, proprio all’altezza del cuore. Poi risalgono sul palco: bisogna andare via. Il momento degli applausi agli artisti lascia spazio a quello dei ringraziamenti. La responsabile di Parada Italia esprime tutta la sua riconoscenza verso il “Gruppo Laico del 3° mondo”, la provincia di Napoli e l’Edenlandia, per aver voluto fortemente questo evento. Il sipario si chiude. I Ragazzi di Bucarest salutano il pubblico. Li aspetta una nuova città, un nuovo teatro, un nuovo pubblico al quale raccontare la loro incredibile storia.

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