giovedì 29 settembre 2011

Ricerca made in Italy, scoperto gene bifronte che contrasta il cancro

di Valeria Pollio
Scoperto il gene che blocca lo sviluppo del tumore. Un passo in avanti nella lotta contro il cancro compiuto questa volta da ricercatori italiani dell’Università di Bologna.Dieci giovani,genetisti e ricercatori,dopo uno studio durato ben tre anni,sostenuto dai fondi(circa 420mila euro) messi a disposizione dall’associazione AIRC(Associazione italiana per la ricerca sul cancro),hanno individuato l’Onco-Giano,gene antitumorale mutante(prende il nome dalla divinità latina bifronte-Giano-).La scoperta di questo gene è già stata pubblicata sulla rivista scientifica Cancer,per cui sembra poggiare già su basi solide.

Dosi elevate di Onco-Giano,iniettato all’interno delle cellule tumorali,sembrano inibirne la crescita.Al contrario, quantità minime dello stesso gene,sembrano produrre l’effetto opposto,in quanto provocano una rapida crescita delle cellule “cattive”.In questa caratteristica risiede la bifrontalità dell’azione del gene.
Ancora in fase di sperimentazione(l’efficacia dell’Onco-Giano è stata provata solo sui topi),la scoperta dei ricercatori bolognesi dovrà attendere la riconferma della sua validità sulle cellule umane.
“L’onco-Giano(nome scientifico Mtnd1) e’mutato in diversi tipi di cellule tumorali in percentuali diverse - spiega Giuseppe Gasparre,32enne genetista dell’Universita’ di Bologna -per analizzarne gli effetti abbiamo ingegnerizzato delle cellule di cancro, in modo che contenessero cinque diversi livelli della mutazione. Le abbiamo quindi iniettate nei topi: le cavie con i livelli piu’ bassi del gene mutato hanno sviluppato il tumore, mentre in quelle con i livelli piu’ alti, il cancro non e’ cresciuto. La soglia critica che abbiamo individuato e’ intorno all’82%”.
“Se riusciamo a simulare per via farmacologica, o genetica, lo stesso effetto dell’Onco-Giano mutato – spiega Anna Maria Porcelli che ha preso parte all’equipe – possiamo quindi soffocare lo sviluppo dei tumori,bloccandone l’approvvigionamento dei carburanti con cui crescono”.
A differenza del trattamento chemioterapico,con il quale si distruggono sia cellule tumorali che cellule “sane”(non c’è differenziazione),questo tipo di ricerca sembra mirare alla conservazione di queste ultime,per agire esclusivamente sulle cellule malate,inibendone la crescita e lo sviluppo.
Quindi trattamento mirato. La medicina fa progressi e purtroppo anche le patologie oncologiche crescono a dismisura.Ogni giorno si contano nuovi casi e le scoperte precedenti sembrano non avere alcun senso.Questa volta sembra essere quella decisiva e se davvero si riesce a dimostrarne la validità,il gene Onco-Giano e la sua azione sulle cellule tumorali,potrebbe entrare nella storia della medicina.


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