sabato 24 settembre 2011

Negato arresto a Milanese - Berlusconi: "Sono soddisfatto"

di Luigi Prozzillo            
Il 22 settembre alla Camera dei Deputati c’è stata la votazione a scrutinio segreto sulla richiesta di arresto per On. Marco Milanese del Pdl. La votazione è terminata alle ore 12 e 15 con il rifiuto da parte della Camera all’arresto per l’Onorevole del centrodestra. La maggioranza ha vinto nei confronti dell’opposizione per soli 7 voti, in realtà 6 perché il dispositivo elettronico di Enrico Letta del Pd era guasto. Contro l’autorizzazione all’arresto si sono espressi 312 deputati, 306 a favore. “Sono soddisfatto” afferma il Presidente del Consiglio Berlusconi.
La maggioranza ha retto ma scricchiola, la Lega mantiene la parola ma nei partiti di governo è aperta la caccia ai franchi tiratori, sono 7 i Deputati di maggioranza che hanno votato con le opposizioni. La conta è semplice i banchi dell’opposizione contano 299 Deputati, mentre, i favorevoli all’arresto dell’Onorevole Milanese sono stati 306. Molti esponenti del PDL puntano il dito sul partito dell’Onorevole Miccichè Forza del Sud, il partito del sud del sottosegretario alla presidenza del Consiglio può ritenersi il partito degli scontenti anche a fronte del futuro decreto sviluppo, perché per i bene informati, la Lega Nord pare abbia votato contro l’arresto dell’Onorevole Milanese in cambio d’importanti norme da introdurre nel decreto sviluppo a favore delle regioni del nord. Contrariamente sembra che il partito di Miccichè non abbia ricevuto in cambio nulla per votare contro l’arresto di Milanese.  Chi punta il dito sulle cravatte arancioni di Miccichè, non tiene conto della trasversalità del voto segreto. Nessuno, infatti, può giurare che non ci sia stato un travaso di voti da una parte all’altra. Non c’è neanche la possibilità di giurare che voti delle opposizioni non abbiano compensato fuoriuscite da parte della maggioranza. Molti nel centrodestra malignano che: “L’ex finanziere passava più tempo tra i banchi delle opposizioni”. La Lega tenta di difendersi da accuse di tradimento dando parola al suo leader Umberto Bossi: “La Lega non ha tradito” eppure i piddiellini raccontano di sms con Deputati leghisti vicini a Maroni che avrebbero risposto picche al diktat di salvare Milanese. La voce più accreditata per svelare l’arcano mistero dei franchi tiratori è quella che prevede un flusso incrociato di voti in libertà e che il Pdl abbia perso, tolti gli assenti, fino a 18 voti, compensati dal soccorso di Udc, Pd, Fli e Mpa. Per il capogruppo alla Camera Pdl Cicchitto: “I conti tornano compresi gli otto assenti la maggioranza è a 320 e nel Pdl non ci sono franchi tiratori”. Gli assenti giustificati sono: Papa in carcere, Frattini in missione e Tremonti in viaggio per Washington. Assenti meno giustificati, sono stati: Franzoso, Angeli e Cristaldi, più il leghista Montagnoli e il primatista di assenze Gaglione, di Noi Sud. Il coordinatore del Popolo delle Libertà Denis Verdini alla domanda su i traditori nel Pdl risponde con una battuta: “Traditori nel Pdl?.  Se D' Alema ha votato con noi, Cicchitto ha votato con loro!. E’ una battuta, ma le carte si sono rimescolate e abbiamo supertenuto - sorride ottimista Verdini - Berlusconi vuole arrivare a 325 e ci stiamo lavorando”. Opposte, ovviamente, le reazioni dell’opposizione, “la Lega ha calato le braghe”attacca Dario Franceschini del Pd. Antonio Di Pietro leader IdV parla di voto paramafioso e Rosy Bindi del Pd dichiara: “Milanese ha approfittato dell’istituto dell’immunità per assicurarsi impunità”.      

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