sabato 24 settembre 2011

Pubblicati i nomi dei dieci politici di centrodestra gay

di Luigi Prozzillo
Ieri il sito listaouting.wordpress.com ha pubblicato, come promesso in passato, i dieci nomi di politici italiani gay non dichiarati del centrodestra, che per nascondere la loro omosessualità lanciano le più dure provocazioni omofobe del mondo politico. I nomi pubblicati da sito sono: Ferdinando Adornato, Mario Baccini, Paolo Bonaiuti, Roberto Calderoli, Massimo Corsaro, Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Gianni Letta, Marco Milanese, Luca Volontè. Impazza la polemica nel mondo politico e in quello delle associazioni di categoria in difesa dei gay, lesbiche, bisessuali e trans. Per Ivan Scalfarotto, Vicepresidente del Partito democratico: “Quest’operazione così dilettantesca fa male alla battaglia per i diritti civili, azzera un dibattito che bisogna portare avanti con determinazione e serietà”.
“Chi ha ispirato e condiviso questo pasticcio che non porta risultati positivi alle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans alla battaglia per i loro diritti dovrebbe assumersene la responsabilità politica” - Scalfarotto incalza – “L'outing condotto con questo pressappochismo squalifica l'impegno di tutte quelle persone che nelle associazioni e nei partiti, anche i più ostili, ogni giorno conducono una battaglia politica oggi, il dibattito e il confronto sulla questione dell’omosessualità e sui diritti civili in generale” - termina cosi il Vicepresidente PD – “rischia di fare enormi passi indietro, macchiando con il gossip una lotta politica e culturale su temi serissimi e fondamentali per il progresso civile dell'Italia”. La deputata del Pd Paola Concia dichiara: “L’outing rappresenta una pratica estrema e violenta che non fa parte della mia cultura politica, ma in questo caso è senza dubbio figlia dell’esasperazione dei cittadini omosessuali e transessuali che ogni giorno sono vessati e costretti a subire discriminazioni inaccettabili e sono cittadini senza alcun diritto - l’onorevole precisa – Voglio fare un appello, a tutti, sia a coloro che sono a favore, sia a coloro che sono contrari l’outing non trasformiamo questa vicenda così delicata in una guerra tra bande”. “Da questa pratica estrema mi piacerebbe che scaturisse una riflessione collettiva su cosa significa la coerenza in politica, quali siano i limiti della privacy per i politici e su com’è percepita l’omosessualità nel nostro paese Sono convinta che se si aprisse una riflessione seria e condivisa su questa vicenda, il nostro paese potrebbe uscirne arricchito”. “Io sono disponibile sin da subito a ragionare su questi tre temi: coerenza in politica, privacy e percezione dell’omosessualità nel nostro paese”. “Una pagina da operetta: la strombazzatissima lista di politici gay omofobi è stata pubblicata con ben 20 minuti di anticipo, e contiene 10 nomi di politici, nessuna prova, nessuna evidenza della loro omofobia, nessun dossier, nessuna fonte verificata o verificabile, almeno per ora alcuni dei nomi sono chiacchierati e, di bocca in bocca, corre la presunzione della loro omosessualità” - condanna Paolo Patanè dell’Arcigay - “Alcuni sono molto omofobi, altri non hanno mai espresso pubblicamente il loro pensiero sull'argomento, ma hanno votato contro una timidissima legge contro l'omofobia” - continua Patanè –“ Nessuno di loro è politicamente difendibile, ci mancherebbe, ma quello di cui sono oggetto è banale gossip da parte di anonimi”. “Qui siamo oltre la valutazione dello strumento 'outing', da cui ci siamo da subito discostati in coerenza con la nostra cultura, la nostra tradizione e i nostri principi, qui siamo di fronte ad un miserevole rigagnolo di pettegolezzi senza fondamento”. “preciso che finisce per ingannare le aspettative delle persone, la loro rabbia e la sofferenza per la mancanza di diritti” - Patanè conclude dicendo – “L'operazione così conclusa non ha alcun valore ma solo il ridicolo della sua inconsistenza e il cinismo con cui ha giocato sulla stanchezza delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans”. La pubblicazione della lista non è piaciuta neanche all’associazione Radicale Certi Diritti. Per l’associazione Radicale la pubblicazione è paragonabile al ‘metodo Boffo’. “L'outing è uno strumento di per sé contraddittorio, utilizzato solo in alcune delle nazioni che sono all'avanguardia nella lotta dei diritti civili di gay e lesbiche, e sempre con risultati ambigui” - questo dichiara l’associazione in una sua nota – “Siamo certi che se l'Italia fosse stata una nazione capace di trattare con dignità le persone omosessuali (in politica come nelle religioni, nelle istituzioni laiche così come nei media) si poteva risparmiare questo episodio che sicuramente non sarà ricordato come la punta di diamante della conquista dei diritti civili in Italia per le persone gay e lesbiche” - la nota continua ancora più dura – “In particolare colpisce l'assoluta mancanza di responsabilità (e addirittura d’identità) da parte di chi accusa”. “Cosa che inoltre fa pensare che le accuse non potranno essere corredate delle necessarie prove, oltre che del contraddittorio che ci si aspetta in simili contesti”. “Messa così, tutta quest’operazione potrà apparire esclusivamente pretestuosa, come già fu per il famoso caso Boffo”. Alcuni politici coinvolti hanno commentato la notizia, per On. Milanese: “Certe dicerie sul rapporto tra me e Tremonti non mi hanno ferito assolutamente”. “Anche perché non ci sarebbe nulla di male, se non fossero cose inventate di sana pianta perché se fosse vero, non avrei timore a dirlo” - l’onorevole continua – “Io penso che ci sia tanta gente pettegola e in ogni caso è tutto falso, anche se non sarebbe un disonore in quanto tale”. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così la pubblicazione: “Fantasie malate di personaggi inqualificabili non perdete tempo a seguire queste sciocchezze estreme”. Molto ironico invece Mario Baccini: “Sono seriamente preoccupato perché ho già ricevuto un centinaio di telefonate di donne in apprensione, a cominciare da mia moglie Diana” - Baccini ridendo continua – “Come seguito della notizia mi hanno assicurato che si sta costituendo un comitato femminile per la tutela del maschio latino che lancerà una campagna di adesioni e raccolte firme affinché l'Unesco mi riconosca come maschio patrimonio dell'umanità”. Breve dichiarazione anche del Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna: “Una bufala, cinica e violenta diffamazione gratuita che non aiuta certo la causa della lotta contro l'omofobia, anzi, fomenta l'intolleranza e, quindi, la violenza". “Il ricorso all'idea di lista, poi, riporta alla nostra memoria orrori del passato che non si ripeteranno, tutti coloro che si battono per il rispetto degli omosessuali e dei loro diritti oggi condannano questa iniziativa ritenendola discriminatoria, sbagliata e controproducente utilizzare il presunto orientamento sessuale come strumento politico è una bassezza - chiosa il Ministro – il diritto e la libertà di essere se stessi è un principio fondamentale della Repubblica e tutti dovrebbero rispettarlo”.

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