giovedì 22 settembre 2011

Vecchio satellite americano sta precipitando sulla Terra. Potrebbe cadere sul Nord Italia


di Enzo Musella
Il Nord Italia trema, un vecchio satellite della Nasa sta precipitando sulla Terra, a contatto con l'atmosfera esploderà e ben 26 frammenti potrebbero cadere sulle regioni del settentrione. Allo stato delle simulazioni è questa la previsione degli scienziati che ne stanno analizzando la traiettoria.  
Sembra un bel film di fantascienza, ma così non è.

I pezzi del satellite della Nasa potrebbero cadere sull'Italia tra le 19.15 di domani e le 5 di sabato. È questa la "fascia" di allarme individuata dagli scienziati che hanno partecipato questa mattina al Comitato operativo della Protezione civile. In particolare al momento sono due le possibili finestre di caduta: la prima tra le 21.25 e le 22.03 di domani (per chi ci legge) e la seconda sabato, tra le 3.34 e le 4.12 di notte.
L'area di caduta dei frammenti individuata comprende Val d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli, Liguria ed Emilia Romagna e potrà essere definita con certezza solo tra un'ora e 40 minuti prima dell'impatto al suolo. Allo stato non è neanche possibile stabilire la tipologia dei 26 frammenti previsti che potrebbe abbattersi sul nostro territorio: si tratta di pezzi, ha spiegato il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, che vanno da 158 chili a sei etti. Allo stato delle simulazioni la probabilità che un frammento colpisca il nostro Paese è dello 0,9%. Due al momento le traiettorie di caduta individuate: una che taglia tutto il nord Italia e l'altra che invece interesserebbe solo il nord-ovest.
Le finestre saranno aggiornate con un bollettino del Dipartimento della Protezione civile ogni due ore fino al momento in cui si avrà la certezza del punto di caduta dei frammenti. Per monitorare costantemente la situazione il Comitato operativo della Protezione civile rimarrà riunito in seduta permanente fino alle 5 di sabato mattina. È stato inoltre costituito, ha detto il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, un comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte il Dipartimento, l'Agenzia spaziale italiana, le Forze armate, i Vigili del fuoco, l'Ispra e l'Enav «che seguirà passo passo l'evolversi della situazione perchè ogni ora i dati e le traiettorie possono subire delle modifiche».

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