venerdì 28 ottobre 2011

Caos al Cardarelli: dipendenti senza stipendio


di Enzo Musella - Al Cardarelli di Napoli, il più grande nosocomio del mezzogiorno, tira aria di guerra. Ieri mattina i dipendenti del ospedale collinare non hanno ricevuto lo stipendio. Una consuetudine, quella dei ritardi nei pagamenti, che dura ormai da tempo. Il ventisette di ogni mese i dipendenti si ritrovano lo stipendio accreditato sul conto corrente, ieri non è stato così. La notizia è rimbalzata in ogni padiglione e usando una perifrasi del grande De Andrè, "è stata come frecce che dall'arco scocca e vola veloce di bocca in bocca". La rivolta è nata spontanea. Una settantina di dipendenti dell’azienda sanitaria si sono radunati davanti al padiglione centrale e da lì è partita una vera e propria manifestazione di protesta contro l'amministrazione.

La situazione è diventata di fuoco, le urla rimbombavano negli androni. Un gruppo di dipendenti ha cercato di accedere in amministrazione, senza riuscirci, infatti sono stati bloccati dagli uomini della vigilanza. Dal coro di urla, si leva forte una voce: "Non pago il fitto di casa da tre mesi, datemi lo stipendio, finisco in mezzo ad una strada". Un grido disperato che da il senso della tensione e soprattutto della disperazione vissuta ieri mattina al Cardarelli.
"E’ una umiliazione troppo grande per i lavoratori che operano in questa azienda sanitaria - afferma Antonio Di Nardo, delegato RSU - ogni mese siamo costretti a subire questa mortificazione, siamo stanchi di sopportare, la situazione è giunta ad un punto di non ritorno - incalza il sindacalista - dopo che l’amministrazione Granata ha distrutto tutto quanto poteva, mettendo le mani anche nelle tasche dei lavoratori non ci resta che sperare e protestare e non escludiamo la possibilità di proclamare una giornata di sciopero". Dice, Di Nardo.
"Si è assistito ad un vero e proprio scaricabarili tra amministrazione e Regione, dove ciascuna delle parti, interpellate singolarmente, hanno scaricato sull’altra le responsabilità di questo stato di cose - incalza Di Nardo - intanto i lavoratori rimangono senza stipendio e al limite della sopravvivenza". "Nel frattempo alcune sigle sindacali dormono sugli allori, depotenziate dall’amministrazione Granata - tuona Di Nardo - hanno solo pensato a sistemare le carte, schiacciando ogni giorno i diritti di chi lavora e soprattutto di chi negli anni ha fatto grande questa azienda sanitaria. Eppure il Presidente Caldoro in diretta sul sito regionepuntoweb a fine luglio annunciava lo sblocco del turn over con nuove assunzioni a partire da settembre. Tutte chiacchiere - sbotta il sindacalista - il vero assurdo è che la Regione Campania è risultata in testa alla classifica delle Regioni più virtuose, notizia riportata dall’agenzia Age.na.s. ridotto la spesa farmaceutica dai 588 milioni nel primo semestre 2010 ai 509 milioni dell’analogo semestre 2011".
"Di fatto sono stati risparmiati circa 80 milioni di euro a danno dei lavoratori, a cui è stato tolto ogni diritto, e ai cittadini, che per curarsi, sono stati messi in condizione di pagare tutto, anche l’aria che respirano". Conclude, Di Nardo.
Insomma, poco da aggiungere, sulla malandata sanità pubblica in Campania piove sul bagnato.  Infatti, oltre a dover fare i conti con un buco finanziario di oltre 6,5 miliardi di euro, è costretta a dover fare i conti con i propri dipendenti ai quali non riesce a garantire nemmeno lo stipendio.  




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