venerdì 21 ottobre 2011

Conferenza mondiale al Policlinico Umberto I° di Roma sulla prevenzione dell'ictus


di Valeria Pollio
Nel mondo ogni sei minuti una persona viene colpita da ictus cerebrale. In Italia i casi stimati sono circa 200mila all’anno. Dall'analisi dei dati forniti si evidenzia una realtà più che allarmante.
La situazione mondiale in materia di ictus cerebrali sarà al centro della Conferenza mondiale “One in six”, in programma al Policlinico Umberto I di Roma. L’obiettivo della Conferenza sarà presentare dati, perlopiù latenti, che interessano soprattutto il nostro Paese e che riguardano i costi sociali e i bisogni assistenziali dei malati. Il convegno mondiale, organizzato da Alice Onlus, in collaborazione con il Censis e l’Università degli Studi di Firenze all’interno del progetto “Promozione dell’assistenza all’ictus cerebrale in Italia”

(finanziato nel 2007 dal Ministero della Salute), si svolgerà proprio in occasione della Giornata Mondiale contro l’ictus cerebrale. Il Professor Vladimir Hachinski, neurologo e co-fondatore della World Stroke Organization presenzierà all’evento, al quale prenderanno parte anche Maria Luisa Sacchetti, presidente onorario Alice Italia Onlus e neurologa vascolare presso l'Azienda Ospedaliera del Policlinico Umberto I di Roma, Domenico Inzitari – Università degli Studi di Firenze, Francesca Pezzella, neurologa presso la Stroke Unit Ospedale San Camillo - Forlanini di Roma Danilo Toni, Responsabile Stroke Unit, Università di Roma La Sapienza Antonia Nucera, rappresentante Alice presso la World Stroke Organization Loredana Boito, musico-terapista presso la Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa degli Ospedali Riuniti di Trieste, Paolo Binelli che presenterà l'Associazione Alice Onlus. L’ictus è un “accidente cerebrovascolare patologico”, con conseguente perturbazione acuta della funzionalità encefalica, focale o generalizzata. Viene chiamato anche apoplessia, attacco apoplettico o colpo apoplettico. E’ la causa più frequente di disabilità in persone adulte, in genere sopra i 65 anni. In molti casi l'ictus causa un danneggiamento permanente del tessuto nervoso con la conseguente permanenza dei sintomi, che possono comunque migliorare durante la terapia riabilitativa, in quanto, altre regioni cerebrali possono attivarsi per sostituire parzialmente la funzionalità persa. In altri casi, o nel caso siano possibili interventi farmacologici precoci, il flusso sanguigno si ristabilisce entro poco tempo, permettendo la sopravvivenza del sensibile e non rigenerabile tessuto nervoso. L'ictus cerebrale è quasi sempre conseguenza di una patologia cronica del sistema cardio-circolatorio come l'ipertensione arteriosa, arteriosclerosi o patologia cardiaca. L’unica possibilità di cura è la prevenzione.




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