lunedì 24 ottobre 2011

Dopo la completa cecità, 50enne riacquista la vista con intervento di cheratoprotesi

di Valeria Pollio
Straordinarie novità arrivano dal campo della chirurgia corneale. Dopo un calvario durato circa tre anni, un 50enne reso cieco dalla calce viva, ha riacquistato la vista grazie ad un intervento di cheratoprotesi ottica alla Clinica Oculistica dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona. Ad effettuare questo delicato intervento, il primo in Italia ed autorizzato dal Ministero della Salute, è stata l’equipe guidata dal Prof. Giorgio Marchini, Direttore della citata azienda ospedaliera.

Tutte le informazioni su tale intervento chirurgico sono state rese note oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi al Polo Chirurgico Confortini dell'Ospedale di Borgo Trento, presieduta da personalità di spicco quali l'Assessore Regionale alla Sanità Luca Coletto, il Prorettore vicario dell'Università scaligera Bettina Campedelli, il direttore generale dell'AOUI Sandro Caffi e il Professor Marchini, che ha fornito un’analisi del percorso terapeutico del paziente.
“Gli occhi di questo paziente - ha spiegato Marchini - erano talmente danneggiati da rendere impossibile un reinnesto di cellule staminali autologhe e un trapianto di cornea. A questo punto, l'unica via per ripristinare un uso accettabile della vista era quella della cheratoprotesi, una protesi oculare costituita da un cilindro ottico in polimetilmetacrilato e da una flangia di sostegno in dacron che abbiamo impiantato nella parte anteriore del bulbo oculare”.
Il paziente è stato sottoposto a due separati e consecutivi interventi chirurgici in anestesia generale. Nel primo intervento è stata prelevata della mucosa dalla bocca innestandola sull'occhio a ricoprire tutta la sua superficie, eseguendo poi una sutura delle palpebre per permettere l'attecchimento e la vascolarizzazione della mucosa. Quindi la cheratoprotesi è stata alloggiata nel tessuto sottocutaneo. Nel secondo intervento, è stata attivata la funzione visiva garantita dalla protesi.
“Complimenti e grazie da parte di tutto il Veneto – ha esordito l’Assessore Coletto - perché ridare la vista ad una persona e' un po' come ridarle la vita, e farlo con modalità d'intervento che non esito a definire avveniristiche e' il segnale che in questa struttura sanitaria si riesce ad abbinare l'attività ordinaria con la ricerca e l'applicazione di tecniche all'avanguardia nel mondo”.
La cheratoprotesi, che arriva dall’Università di Harvard, rappresenta una valida opzione al trapianto di cornea che in alcuni casi è impossibile o destinato al fallimento. Grazie a questa nuova tecnica, la vista del paziente ha acquistato un visus di 2/3 decimi.





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