martedì 25 ottobre 2011

La malasanità è meridionale, al centro del buco nero: Sicilia, Calabria e Campania

di Valeria Pollio
La malasanità ormai è meridionale. Al centro del mirino ancora una volta il Sud Italia, in particolare tratteremo di Sicilia e Calabria. Le cifre allarmanti della commissione Orlando, raccolte da articoli di cronaca e denunce dirette dei cittadini, fanno emergere un’inquietante verità. Infatti solo in Sicilia si sono verificati 99 casi di malasanità, di cui 66 morti sospette. In Calabria, invece, 97 segnalazioni e 78 decessi. Colpa dei medici o pura disorganizzazione, gli errori in corsia non risparmiano nessuna regione. Nel report presentato ieri dalla commissione parlamentare, contenente dati raccolti dall’aprile 2010 al settembre 2011, il Lazio detiene il terzo posto con 51 casi di malasanità e 35 decessi.
Le regioni con minor numero di casi sono il Piemonte (nove di cui quattro mortali), il Trentino-Alto Adige con un solo caso, il Friuli-Venezia Giulia e le Marche con soli tre errori. In Campania sono stati registrati 31 casi di malasanità mentre in Puglia 32.
“Abbiamo raccolto le segnalazioni su questi presunti errori attraverso i giornali o segnalazioni che ci sono arrivate direttamente - dice Orlando - e l'elenco è tenuto non da burocrati ma dalla Guardia di finanza. Si tratta, comunque, sempre di casi sui quali sta indagando la magistratura”- puntualizza il presidente della Commissione Leoluca Orlando- .
“Colpisce che ad avere i dati peggiori siano le regioni sottoposte a piani di rientro. Segno che una maggiore spesa non corrisponde a un servizio migliore. Segno, inoltre, che i tagli fatti in questi ultimi anni non hanno colpito gli sprechi ma i servizi. Chiudere una sala operatoria in un ospedale a Palermo produce disservizi sopportabili, cosa diversa è tagliare e chiudere sale operatorie nell'entroterra, dove non ci sono altre strutture”- conclude amareggiato Orlando-.
Dunque, in Italia si verificano circa 16 casi di presunta malasanità ogni mese. Queste amare constatazioni proprio non vanno giù all’Assessore Russo che replica aspramente alle dichiarazioni del presidente Orlando: “ancora una volta Orlando dà un'informazione istituzionalmente non corretta che rischia di alzare polveroni mediatici, ledendo il principio della lealtà istituzionale. Questa volta, nel riproporre una classifica sulla quale già l'anno scorso eravamo intervenuti per sottolinearne l'incongruità scientifica e metodologica, ha avuto almeno l'accortezza di parlare di “presunti” casi di malasanità. Su questo modo di agire la Conferenza Stato-Regioni era intervenuta con fermezza, contestando la metodologia seguita dalla commissione d'inchiesta e sottolineando il pericolo di allarme sociale provocato da simili esternazioni”.






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