martedì 25 ottobre 2011

Loreto Mare: nuova barellopoli. Scoppiano pronto soccorso, ortopedia e neurologia


di Andrea Acampa - Giornalista quoridiano "ROMA"
Barellopoli. È ancora emergenza al Loreto Mare dove ad esplodere, stavolta, sono in contemporanea il Pronto soccorso e il terzo piano con i reparti di Medicina Interna, Neurologia e Ortopedia. È l’ora di punta nell'ospedale che raccoglie emergenze dalla provincia e dal centro città, alle 12 sono più di trenta le lettighe occupate in Pronto soccorso, altri pazienti aspettano sulle sedie e c’è chi viene mandato altrove. «Lavoriamo sotto pressione - dice un infermiere del Pronto soccorso - Il sovraccarico da noi è storico.

L’ospedale è troppo piccolo per il bacino di utenza che serve». Il sovraffollamento, quindi, non sarebbe solo imputabile alla chiusura avvenuta lo scorso primo marzo del Pronto soccorso di un altro ospedale dell’Asl Na 1 Centro, Santa Maria del popolo degli Incurabili. Non solo. Con la chiusura anche di Ascalesi e San Gennaro che fanno 6mila interventi all’anno soltanto di ambulanza e il riordino dei reparti degli altri ospedali, rischia di ingolfarsi definitivamente l’accoglienza. Gli ammalati giunti con l'ambulanza restano sulle lettighe del 118 in attesa che si liberi un posto. Qualcuno è ricoverato alla buona su una barella, molte sono quelle malfunzionanti. Ricoverati sul pavimento. È questo il prevedibile epilogo dell’emergenza barelle al Loreto Mare. È bastata una mattinata, in cui il numero di persone giunte al pronto soccorso ha superato quello delle lettighe, a mandare in tilt medici e pazienti. Posti letto non ce ne sono più, le barelle sono tutte occupate così come le sedie, raccolte qua e là. Qualcuno accusa un malore all’improvviso e gli infermieri sono costretti a stendere un lenzuolo a terra per prestare i primi soccorsi. Peggio ancora, se è possibile, lo scenario nel reparto di Medicina Interna. Un solo bagno per centinaia di pazienti. In trentasei sono ricoverati su una barella nel corridoio, passa il carrello del cibo e ognuno mangia, dorme e vive sulla propria lettiga. Scene ordinarie che fanno rabbrividire. Rifiuti di ogni tipo nei cestini che scoppiano e bagni sporchi, l'inferno dell'ospedale colpisce qualcuno, mentre la maggior parte tra ricoverati e dipendenti non ci fa nemmeno caso. Il reparto di Medicina e i medici sono costretti al super lavoro, impossibile anche soltanto passare nei corridoi. Sono bloccate le porte anti-panico e in caso di un’emergenza si rischia una tragedia epocale. Da giorni si lavora in emergenza, tanto che qualche dipendente ha deciso di inviare una nota al prefetto, al commissario dell’Asl Na 1 Centro ed alla direzione sanitaria del Santa Maria di Loreto Nuovo. Intanto, protestano i dipendenti precari della Siram, quelli addetti alla manutenzione delle caldaie, che hanno esposto i propri striscioni all’esterno dell’ospedale. In agitazione anche i lavoratori delle ditte di pulizia che non hanno ancora avuto garanzie sullo stipendio di ottobre. «Non entra in vigore il triage - protesta un infermiere - se non vengono filtrati gli ammalati al Pronto soccorso ci sarà sempre emergenza, senza contare che da anni non parte la computerizzazione delle pratiche e non si riesce a recuperare le stanze vuote dell’Obi. L’ospedale scoppia, ma ci sono delle aree, quelle dell’accettazione breve che sono vuote, mai entrate in funzione da più di cinque anni perché non c'è personale».

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