martedì 29 novembre 2011

Associazione Vittime Uranio: “Duemila soldati italiani combattono ogni giorno contro il cancro”


di Jacopo Di Bonito
Duemila militari italiani malati di cancro. Più di duecento soldati morti negli ultimi anni. La contaminazione da uranio impoverito sembra essere la causa più comune di contagio, anche se il Ministero della Difesa sembra intenzionato a non risarcire i militari ammalati, in quanto le patologie non sono risultate dipendenti da cause di servizio. Insomma, i militari continuano ad ammalarsi, tutti della stessa patologia, ma per gli organi del Ministero della Difesa le responsabilità sono sconosciute, o comunque relative a casi strettamente personali.“Quattro nuovi casi di tumore sono stati diagnosticati ad altrettanti militari italiani”. A lanciare l’allarme è Bruno Ciarmoli, legale dell’Associazione Vittime Uranio, che attraverso il blog Vittimeuranio.com ha denunciato una situazione che appare sempre meno chiara.
“In molti casi - denuncia il legale - gli organi della Difesa hanno negato qualsiasi forma di risarcimento, in quanto, le patologie non sono risultate dipendenti da causa di servizio, anche se commissioni di verifica esterne hanno dato esiti contrastanti”.
Due dei quattro militari che si sono rivolti all’Associazione Vittime Uranio hanno partecipato a diverse missioni di “guerra”. A.G., brigadiere quarantenne dei Carabinieri di Lucca, in servizio presso la Compagnia di Pisa, dopo alcune missioni in Kosovo si è ammalato di tumore al sigma e M.C., maresciallo dell'Aeronautica di Lecce, in servizio a Roma, da anni combatte contro un linfoma di Hodgkin scoperto per caso dopo una missione in Kosovo nel 2002. Ma la guerra non sembra essere l’unico “pericolo” per la salute dei militari. I poligoni di tiro, talvolta, sono addirittura più dannosi. Ne sono testimonianza le centinaia di morti sospette che si sono succedute negli anni all’interno ed all’esterno del poligono di Salto di Quirra. Un vero e proprio esercito di persone ammalatesi tutte della stessa patologia: il linfonodo di Hodgkin. Uno studio sembra confermare quanto denunciato da diverse associazioni sarde. Dal 1997 al 2001 i tumori polmonari intorno al poligono di Quirra superano del 93% la media della restante parte della Sardegna. I numeri sono impietosi. Tra i quattro militari che hanno chiesto aiuto all’associazione c’è anche F.R. 33enne di Sassari, che ha prestato servizio proprio presso il poligono di Quirra.
“Mentre i militari si ammalano, la Commissione parlamentare di inchiesta si interroga su come scongiurare la perdita di oltre 24 milioni sui 30 destinati alle vittime, fondi che potrebbero essere persi, se non impegnati entro la fine dell'anno”. “Anche per questo – conclude Ciarmoli -  l'associazione ha chiesto l'intervento del nuovo ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, per fornire assistenza concreta ai malati, spesso vittime anche dell'eccessiva burocrazia”. Oltre al danno, si rischia anche la beffa.







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