domenica 20 novembre 2011

Forum Ania-Consumatori: in Italia è crisi economica per 9 famiglie su 10

di Marina Ranucci
Nove famiglie italiane su dieci sono in condizione di “debolezza economica”. L'allarme emerge da uno studio del Forum Ania-Consumatori in collaborazione con l’Università di Milano su un campione di 3.202 capi famiglia, che hanno dichiarato che riuscirebbero ad affrontare spese impreviste solo con grandi difficoltà. Il quadro presentato da questo studio, appare davvero disperato, se si pensa che la quasi totalità del campione intervistato stenta ad arrivare a fine mese.
Le percentuali parlano chiaro: il 94% dei nuclei familiari, potrebbe essere in difficoltà di fronte a shock economici come la perdita improvvisa del posto di lavoro, infortuni o malattie. Il 70% riuscirebbe a far fronte a grosse uscite impreviste solo con difficoltà. Il 15% dei nuclei si ritroverebbe ogni mese ad intaccare i propri risparmi per sopravvivere e il 6,1% sarebbe costretto a chiedere aiuti e prestiti. In particolare nella città di Milano nel 2010, secondo un’indagine della Camera di Commercio, il 20% delle famiglie milanesi non era in grado di affrontare da sola una spesa imprevista anche di soli 1000 euro, e il 16% ha passato comunque momenti di difficoltà, superati solo chiedendo aiuto: ai genitori, nel 54,4% dei casi, di altri parenti o amici, il 23,8%, dei figli, il 22,2%, oppure dei suoceri nel 7,8% dei casi. Una situazione quella delle famiglie milanesi, che rispecchia integralmente il quadro globale delle famiglie italiane in generale. E tra gli elementi che peggiorerebbero la debolezza economica delle famiglie si possono annoverare: lo stato di separato o divorziato, l'essere donna e il risiedere al Sud. Al contrario, la fragilità diminuisce all'aumentare del livello di istruzione, se si è in possesso di lavori a tempo indeterminato e se si ha la fortuna di avere la proprietà della casa in cui si risiede. Il Presidente del Censis (Centro Studi Investimenti Sociali), Giuseppe De Rita, afferma: «in Italia è arrivata la povertà in un soggetto come la famiglia che fino a quattro-cinque anni fa era il presidio della nostra ricchezza. Vi è un clima di angoscia diffusa – continua De Rita - eravamo poveri, siamo diventati ceto medio e poi agiati. Ormai tutti, e se non noi i nostri figli, dovremo scendere di qualche gradino, se non di qualche piano. E questa convinzione porta ad assumere scelte irrazionali come l'assenza di misure di prevenzione». E sarebbe proprio questo il motivo per cui le famiglie non riuscirebbero a far fronte ad uscite di danaro improvvise nel caso fossero colpite da eventi “straordinari”. D’altro canto se molte famiglie dichiarano di riuscire a stento ad arrivare a fine mese, risulta davvero impensabile poter attuare misure di prevenzione che possano garantire dei risparmi da utilizzare in caso di necessità, visto che la necessità è ai giorni notstri nel quotidiano. (Dati Rilevati: ANSA-Omnimilano)

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