sabato 19 novembre 2011

Infezioni, all'ospedale Loreto More, stop ai ricoveri. Ditte di pulizia in agitazione, disagi in sette ospedali napoletani

di Andrea Acampa (giornalista quotidiano "Roma")
Rischio infezioni, “chiude” il Loreto Mare. Sono state sospese le attività ordinarie dell’ospedale Loreto Mare di Napoli. Secondo quanto si apprende, la decisione è stata adottata dalla direzione sanitaria del nosocomio a causa del prolungarsi dello sciopero della ditta di pulizia che opera nella struttura sanitaria. Verranno garantite solamente attività di emergenza e gli interventi operatori urgenti. Il provvedimento, sempre secondo quanto si apprende, è stato adottato per tutelare i pazienti da eventuali rischi igienico-sanitari che possono derivare dalla mancata pulizia degli ambienti. Non accenna a placarsi, dunque, la protesta dei dipendenti delle ditte di pulizia che garantiscono il servizio in tutta la Napoli 1. Senza stipendio da quasi due mesi, i lavoratori hanno presidiato l’ospedale Pellegrini (quartiere Montesanto).
Alcune donne, salite sul tetto del nosocomio, hanno addirittura minacciato di lanciarsi nel vuoto. Una protesta che nei prossimi giorni potrebbe trasformarsi in un vero e proprio sciopero, rischiando di far arrivare al limite una situazione già esplosiva. Corsie sporche e rischio infezioni negli ospedali partenopei. Continua lo stato di agitazione degli addetti alle
pulizie, che da settembre non percepiscono lo stipendio e rischiano di non essere pagati nemmeno questo mese. Da oggi, in seguito alle denunce dei pazienti e all’allarme diffusosi in ben sette ospedali partenopei, scatta la mobilitazione dei sindacati che chiedono un tavolo tecnico in Prefettura ed annunciano presidi all’esterno di Palazzo Santa Lucia. Ma andiamo con ordine. Dal Loreto Mare la notizia di una liberatoria per «rischio oggettivo aggiuntivo di infezione» che gira tra le corsie dell’ospedale, poi. L’ospedale è immerso nella sporcizia e il rischio di infezioni è altissimo. Protestano anche gli infermieri e i chirurghi che hanno più volte scritto in direzione sanitaria segnalando le difficoltà e soprattutto i rischi: «Così non possiamo lavorare». Non vengono raccolti i rifiuti e smaltiti i contenitori con i rifiuti sanitari. A questo si aggiunge poi un altro allarme, quello per il rischio legionella. I filtri d’aria che servono le camere operatorie non vengono sostituiti da mesi. Dopo il Loreto Mare anche al San Paolo la carenza di igiene ha creato una situazione critica. Una specie di effetto domino che sta coinvolgendo a cascata tutti i nosocomi della Napoli 1. Sull’orlo del baratro ci sono anche il Pellegrini, il San Giovanni Bosco, l’Ascalesi, l’Annunziata e il San Gennaro. Ai quali si aggiungono tutti i dipartimenti che fanno parte del distretto Napoli 1. In particolare, al Pellegrini i corridoi e le scale che servono per accedere ai reparti sono pieni di sporcizia. Allo stremo, con l’avvicinarsi delle festività natalizie anche i dipendenti della ditta Kuadra, azienda che serve centinaia di ospedali e distretti sanitari in tutta Italia, è in difficoltà economiche perché vanta crediti per 30 milioni di euro nei confronti di Palazzo Santa Lucia. Circa otto sono soltanto quelli che deve versare il Policlinico Federico II nelle casse della ditta di pulizie. Ben 17 i canoni arretrati, tranne qualche irrisoria anticipazione di credito, l’ultima prima dell’estate. In sostanza, l’azienda che ha oltre 2.500 dipendenti in tutta la Penisola ed un capitale di 100 milioni di euro è stretta nella morsa delle banche. «Dall’Asl - spiegano i responsabili nazionali - non abbiamo visto in questi mesi un piano concreto per risolvere la questione. Le banche non ci anticipano più soldi e non possiamo pagare le mensilità».

Nessun commento:

Posta un commento