sabato 26 novembre 2011

Ministero della Salute: "dal 2005 al 2011 più di 1000 segnalazioni di eventi sentinella. Necessaria un’azione di monitoraggio"

di Valeria Pollio
E’ ormai una piaga sociale. La malasanità sta investendo, come un’onda, il nostro amato stivale. Troppi gli  errori “in corsia”, più del doppio rispetto al 2010, che alimentano nei pazienti un senso di sfiducia verso il Sistema Sanitario nazionale. Sono i cosiddetti eventi sentinella, “eventi avversi di particolare gravità, che causano morte o gravi danni al paziente e che determinano una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del Servizio Sanitario”, che secondo il Rapporto del Ministero della Salute, devono essere assolutamente monitorati. “Il monitoraggio rappresenta un’importante azione di sanità pubblica”, indispensabile per la prevenzione di tali evenienze e la promozione della sicurezza del paziente (sito Ministero della Salute).
Urge, dunque, un miglioramento della politica di gestione del rischio. Anche perché diverse potrebbero essere le conseguenze legate a questo tipo di “errori” difficilmente giustificabili. Il più delle volte, infatti, episodi di questo genere comportano non solo danni al singolo paziente (infermità o morte), ma anche all’intera struttura sanitaria (perdita economica in seguito ad azioni legali, danno all’immagine aziendale o professionale di un singolo operatore sanitario). Ecco perché in Italia si parla di sanità carente. Basta tirare le somme per accorgersene. E l’ultimo quinquennio non è stato sicuramente roseo. Nel nostro Paese il gap tra prassi e conoscenza teorica, in ambito sanitario, non è stato ancora superato. In attesa di risvolti positivi, riflettiamo su un sistema in piena decadenza.
Il Sistema Informativo per il Monitoraggio degli Errori in Sanità (SIMES), che raccoglie tutte le segnalazioni relative agli accadimenti spiacevoli verificatisi all’interno delle strutture ospedaliere su territorio nazionale, ha fornito cifre tutt’altro che rassicuranti. Dal 2005 al 2011, sono state rilevate circa 1.047 segnalazioni, di cui 873 valide, quindi denunciabili. Detta così, in cifre, probabilmente non rende l’idea. Allora analizziamo singolarmente, con i dati a disposizione, questi eventi spiacevoli. Operazione chirurgica su paziente sano, su parte del corpo o organo sani o non lesi, o peggio ancora effettuata non correttamente (circa 48 episodi), strumento o altro materiale dimenticato all’interno del sito chirurgico (il più delle volte garze) - 76 casi in 5 anni -, morte materna (31 casi) o del neonato (52 casi) durante il parto – sempre nel periodo di riferimento 2005/2010-. Ancora, morte o danno grave del paziente in seguito a caduta (147 casi, 16,8% del totale), tentati suicidi o suicidi del degente (166 casi). Fonte AGI salute

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