lunedì 14 novembre 2011

Policlinico, straordinari d'oro e sprechi

Allarme al Policlinico della Federico II - Niente accordi Regione-Università: casse in rosso. Pochi infermieri: personale costretto a turni di lavoro massacranti

di Enzo Musella
Il nuovo Policlinico di Napoli è pronto a chiudere, nelle casse dell'azienda ospedaliera del Policlinico della Federico II° non c'è un euro. Il possibile blocco delle attività assistenziali, previsto per dicembre, è causa ed effetto della mancata sottoscrizione dei protocolli d'intesa tra Università e Regione che di fatto regolano i rapporti finanziari tra i due Enti. Manca denaro disponibile per far fronte alle spese ordinarie e il personale infermieristico. La carenza di infermieri e operatori socio sanitari è al centro di una querelle senza fine, infatti, se da un lato il personale che va in pensione non viene sostituito, dall'altro l'azienda spende 10milioni di euro l'anno per pagare gli straordinari. Sulla questione abbiamo intervistato Enzo Viggiani, direttore amministrativo dell'azienda ospedaliera universitaria federiciana.

Quante spende l'azienda ospedaliera federiciana per pagare gli straordinari?
"Molto. Mancano infermieri e medici, non si procede alla sostituzione delle unità lavorative che vanno in quiescenza. Una circostanza grave che ci costringe all'uso improprio dello straordinario. Nei fatti autorizziamo circa 600mila ore di straordinario l'anno comprensivo di tutto, medici e infermieri, per un controvalore di 10milioni di euro".
Non c'è un limite stabilito dalla legge per autorizzare ore di straordinario?
"Si c'è un limite. Una direttiva europea recepita con legge nazionale, stabilisci che ogni lavoratore  tra ordinario e straordinario non può superare le 48 ore settimanali, ciononostante siamo costretti superare questi limiti".
In termini di risparmio non sarebbe più conveniente assumere?
"Certamente si, ma abbiamo le mani legate. A parità di costi conviene assumere nuovo personale, ma c’è il blocco del turnover. E' un cane che si morde la coda, i ministeri e la Regione, dovrebbe prendere atto di questo stato di cose, ma di fatto le ignorano".
Come uscire da questa impasse?
"Penso ad una sorta di 'Governo Monti', una cosa simile a quanto fatto a livello nazionale. Nel nostro caso, firmare subito il protocollo d’intesa che aprirebbe uno scenario diverso. Quello che è importante è dare luce ai mercati. Con 191 milioni di euro, quanto stabilito dal Ministro dell'Economia e della Salute nei protocolli d'intesa, potrei immettere liquidità in azienda e pagare un paio di milioni a ciascuna delle ditte che, a giusta ragione, minacciano di interrompere l'erogazione di servizi primari per far funzionare il Policlinico. Questi signori  hanno dimostrato grandissima pazienza e spirito civico, non possiamo sperare ancora nella loro benevolenza. Non vengono pagati da due anni e vantano crediti per oltre 27 milioni di euro".
Se ciò non accadrà ci sarà il blocco dell'assistenza sanitaria?
"Se non arriva un elemento di novità nei prossimi mesi, arriveremo alla conclusione del percorso. Insomma se i lavoratori delle dite che ci forniscono servizi decideranno di incrociare le braccia, ci sarà il blocco, non solo dell'assistenza, ma anche della didattica e della ricerca".
Il preside della facoltà di Medicina della Federico II°, Giovanni Persico è perentorio sull'argomento, "si doveva intervenire prima". "E' assurdo pagare 10milioni di straordinario ogni anno. L'azienda doveva forzare la mano, bisognava forzare il blocco del turn over ed assumere. In momenti di straordinaria amministrazione bisogna essere determinati. Alfredo Siani, ex direttore generale dell'azienda sanitaria della Sun, ha forzato la mano cercando di fare il possibile per far funzionare la azienda sanitaria che dirigeva, quando si è scontrato contro un muro di gomma e soprattutto quando gli hanno bocciato il bilancio, si è dimesso. Questo è l'esempio emblematico di come dovrebbe comportarsi un direttore generale". Afferma, Persico.  




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